Fondata nel 2004 dall’ingegnere Antonio Lombardi, Bono S.r.l. è una società di ingegneria dinamica ed innovativa che è riuscita ad affermare la sua leadership su tutto il territorio nazionale grazie alle capacità di coordinare e gestire commesse complesse e alle competenze in materia di  progettazione integrata e multidisciplinare di alto livello. Tra i settori di intervento, anche la riqualificazione di interi borghi storici italiani abbandonati o degradati che così possono finalmente tornare a nuova vita, come afferma in questa lunga intervista il fondatore di questa eccellenza tutta italiana che ora punta a conquistare anche i mercati esteri.

di Roberta Imbimbo

Ing. Lombardi, con quale mission è nata Bono S.r.l.?

Ing. Antonio Lombardi

Bono S.r.l. è nata nel 2004 con l’obiettivo di diventare un importante punto di riferimento nel settore della progettazione integrata e multidisciplinare in ambito pubblico e privato. Grazie ad una vision innovativa, che nel tempo si è rivelata premiante, nei primi anni di vita la società ha conosciuto una crescita esponenziale, arrivando a gestire un’importante parte degli interventi di riqualificazione  del patrimonio immobiliare privato italiano. Recentemente, in seguito all’ingresso di un nuovo socio nella compagine societaria – un professionista con un forte know how nel campo dell’energia – la società ha allargato il suo core business ad altre attività strategiche, entrando con successo in un segmento di mercato fino ad allora ancora inesplorato, ovvero quello della progettazione e realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, destinati sia al mercato privato che a quello pubblico (per efficientare anche le strutture della PA). Questa strategia di diversificazione, portata avanti senza mai trascurare l’attività core originaria, le ha consentito di acquisire un vantaggio competitivo rispetto agli altri competitor e conseguentemente di mantenere un volume di lavoro costante e in crescita nel tempo in tutti i segmenti di mercato serviti.

Più nello specifico, quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitor?

La società ed il suo management si sono sempre distinti nell’individuazione di ambiti di intervento innovativi e/o comunque di anticipo rispetto alle aziende competitor. Ciò è dovuto alle competenze multidisciplinari di cui si sono sempre potuti avvalere e che consentono di delineare il contesto di riferimento per le proprie attività in tutti i suoi aspetti e le sue implicazioni e necessità (culturali, sociali, economiche, di “comfort”).Pur essendo un mercato fortemente competitivo, dominato da alcuni player ben strutturati, Bono è riuscita a consolidare la propria posizione e ad infoltire il proprio parco clienti anno dopo anno, forte dell’esperienza ultraventennale maturata in un settore così complesso e di un team di 30 professionisti altamente qualificati e motivati (per noi il capitale umano è molto importante e pertanto investiamo molto nelle nostre risorse umane). Il suo vero valore aggiunto è rappresentato dalla capacità di saper fornire soluzioni chiavi in mano, curando ogni fase della lavorazione, dallo studio di fattibilità tecnico-economica fino alla progettazione definitiva, esecutiva e costruttiva, includendo attività come la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza, la consulenza nella gestione tecnica della commessa e il collaudo delle opere. Insomma, Bono è un partner qualificato ed affidabile in grado di gestire tutto l’iter che porta alla realizzazione di un’opera anche complessa sia in ambito pubblico che privato.

 

Quanto è importante per voi il tema della sostenibilità ambientale?

Moltissimo! Da sempre abbiamo fatto della responsabilità sociale, ambientale ed economica d’impresa il nostro principale valore etico. Grazie alla scelta di armonizzare gli obiettivi di crescita economica con politiche sociali ed ambientali – coniugando quindi innovazione, produttività, competitività e rispetto dell’ambiente – negli anni siamo riusciti a diventare un punto di riferimento importante per tutto il settore che, a livello globale, può fare una grande differenza creando infrastrutture sempre più energicamente efficienti. In ogni opera che ci prestiamo a progettare e realizzare, poniamo quindi un grande accento sia al tema della sostenibilità ambientale che a quello della decarbonizzazione per una riqualificazione dei territori che sia la più sostenibile ed efficiente possibile.

Nell’ultimo anno e mezzo avete rivolto una grande attenzione al tema della riqualificazione dei borghi storici italiani. Ce ne può parlare?

Dall’inizio del 2021 ci siamo concentrati molto sulla riqualificazione dei borghi storici italiani, che rappresentano una risorsa inestimabile ed un enorme potenziale d’investimento. La nostra sfida di oggi è quindi quella di riqualificare, rigenerare e rivalutare il maggior numero di borghi desolati, disagiati o abbandonati in Italia, per rendere più belli e vivibili gli spazi urbani senza ulteriore consumo di suolo e per stimolare conseguentemente il tessuto produttivo dei territori degradati, a cui dare nuova linfa, nuovi obiettivi, nuovi scopi, sia economici che sociali. Grazie all’interesse delle istituzioni su progetti così ambiziosi, in tutti questi anni siamo riusciti a rigenerare borghi di una certa importanza su tutto il territorio nazionale. Come ad esempio il Borgo di Cantagallo in Toscana, andato praticamente distrutto nel tempo. Al termine dei lavori – che presumibilmente finiranno il prossimo anno – diventerà uno dei primi Hospice in Italia e in Europa dedicato alla cura del corpo e dello spirito delle persone. Altro progetto importante che ci sta vedendo coinvolti in prima linea è quello relativo alla rigenerazione di un borgo storico abbandonato in provincia di Salerno; grazie anche alla collaborazione di partner prestigiosi,  abbiamo investito ingenti risorse nella riqualificazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale locale, in modo da renderlo più attrattivo per l’intera collettività, prima destinataria dei luoghi rinnovati.  Oggi, grazie al Fondo Green New Deal 2019-2024, l’Italia ha a disposizione circa 4,6 miliardi “per realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, e programmi di investimento e progetti a carattere innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale”. Le possibilità di intervento sono quindi tante e è nostro obiettivo prioritario essere sempre in prima linea per accogliere queste nuove ed avvincenti sfide, avendo sempre a cuore l’innovazione ambientale e sociale dei territori.

 

Per maggiori info (https://www.bonoingegneria.it)