Da una crisi d’impresa al cardiopalma, con un concordato preventivo in continuità molto sfidante, a una ripartenza da manuale, con la soddisfazione di essere scelti da Decathlon come partner produttivo, e non semplice fornitore, dei negozi di tutta Europa ma anche in Brasile, Russia Cina e insomma ovunque: il tutto, producendo calzature sportive, ossia un prodotto quanto mai esposto alla concorrenza asiatica. È la traiettoria vincente, più unica che rara, compiuta dalla Skandia, un’azienda di Treviso nata nel 1979 e, dopo la crisi, “rinata” nel 2023. Di questo successo Economy ha parlato con Mario Porcaro, oggi Ceo dell’azienda dopo esservi stato chiamato come consulente per la complicatissima ristrutturazione. «Io sono entrato in gioco a gennaio 2023, in un momento molto delicato – racconta il manager – l’azienda stava infatti attraversando una crisi profonda e aveva appunto presentato domanda di concordato preventivo in continuità. In qualità di advisor, ma soprattutto di commercialista esperto di crisi d’impresa, ho affiancato la proprietà nella definizione e nell’attuazione del piano di risanamento. Al termine della procedura, i soci hanno voluto imprimere un segnale forte di discontinuità con la gestione precedente e, da gennaio 2024, mi hanno affidato il ruolo di presidente e amministratore delegato. Da quel momento, abbiamo intrapreso un percorso di rilancio profondo e concreto».

di Roberta Imbimbo

Dott. Porcaro, qual è stata la strategia per uscire dalla crisi?

Abbiamo puntato su una ristrutturazione profonda: chiuso lo stabilimento in Romania, troppo oneroso, e rafforzato la produzione in Serbia. Abbiamo recentemente avviato una nuova attività produttiva in Tunisia, dove la combinazione tra qualità e competitività dei costi rappresenta un’opportunità strategica per il nostro sviluppo. Abbiamo ridotto i costi, razionalizzato i processi e riattivato relazioni commerciali chiave, soprattutto nell’Est Europa. Un sostegno importante è arrivato da Decathlon, il cliente che tutti desiderano avere, forte di quasi 1700 punti vendita e 16,2 miliardi di euro di fatturato nel 2024). Non solo ci ha selezionati come fornitori, ma ci ha da subito considerati e trattati come partner produttivi e non semplici fornitori, consentendoci di aumentare la nostra produzione. Inoltre, abbiamo valorizzato le risorse interne e creato un advisory board composto da figure di alto profilo – Elia Mocellin, Stefano Loschi, Michele Zorzan – che mi affiancano con lungimiranza e visione nelle decisioni strategiche.

State guardando anche alla crescita per linee esterne?

Sì, è un pilastro della nostra strategia. In un mercato stagnante, crescere per acquisizioni è cruciale per ottenere economie di scala. Stiamo valutando diverse operazioni, ma spesso ci scontriamo con una certa reticenza culturale da parte delle imprese italiane, che faticano ad accettare logiche di consorzio e di aggregazione. Serve più visione e meno paura del cambiamento.

Quali sono ora i piani per il futuro?

Stiamo lavorando su nuove collezioni, sempre più orientate all’innovazione di prodotto, al comfort e alla sostenibilità. In particolare, stiamo sviluppando due nuove linee di suole super leggere, pensate per combinare resistenza, flessibilità e leggerezza, ideali per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, attento sia al design che alla performance. Parallelamente, l’obiettivo strategico per il 2026 è duplice: da un lato vogliamo rafforzare il portafoglio clienti, puntando su brand di fascia alta e catene internazionali con cui stiamo già avviando dialoghi commerciali; dall’altro intendiamo aumentare significativamente la capacità produttiva. Stiamo inoltre investendo in digitalizzazione e automazione dei processi, per rendere l’intera supply chain più efficiente e tracciabile. Tutto questo, senza perdere di vista i valori che ci guidano: qualità, affidabilità e una gestione sostenibile del business.

Skandia ha oggi una nuova identità?

Direi che ha riscoperto la sua vocazione industriale, puntando su innovazione, efficienza e qualità. Abbiamo costruito una governance moderna, capace di prendere decisioni strategiche in tempi rapidi. È un progetto che dà valore alle persone e mette al centro la sostenibilità economica e organizzativa.

Quindi Skandia guarda avanti con fiducia?

Assolutamente. Abbiamo superato una crisi pesante e oggi siamo un’azienda sana, con una struttura solida, una visione chiara e soci pronti a sostenere ulteriormente lo sviluppo e le acquisizioni. Abbiamo lasciato la crisi alle spalle: oggi guardiamo avanti con determinazione, pronti a cogliere nuove sfide da protagonisti.