Rudi Garcia, vecchia conoscenza del calcio italiano, succede a Luciano Spalletti, subentrando alla guida del Napoli tornato a vincere lo scudetto dopo 33 anni. Classe 1964, è stato calciatore negli anni Ottanta e Novanta, giocando in diverse squadre francesi, prima di esordire come allenatore per il Saint-Étienne, di cui prima è stato preparatore atletico, poi viceallenatore. Successivamente approda sulla panchina del Digione, che grazie alla sua guida è riuscito a passare nella Ligue superiore. Terminata questa esperienza entusiasmante, inizia ad allenare il Le Mans, che porta direttamente alle semifinali della Coppa di Lega. Con il Lille, al termine della stagione 2010-2011, viene nominato migliore allenatore della Ligue 1, piazzandosi al settimo posto dei migliori allenatori del mondo di quell’anno. Infine,nel 2013 viene chiamato dalla Roma e con i giallorossi, dopo aver conquistato due secondi posti, il primo anno stabilisce il record dei punti in Serie A realizzati dalla squadra capitolina: 10 vittorie di fila in avvio e poi il record di punti per il club giallorosso in una singola stagione (85) che valsero il secondo posto. Un primato che, curiosamente, gli tolse proprio Spalletti arrivando a quota 87 nella stagione 2016-17. Garcia si ripete anche nella stagione 2014-15, riuscendo a conquistare la Champions, vincendo un derby al cardiopalma con la Lazio nel finale grazie a un gol di Yanga-Mbiwa. Il terzo anno inizia però male, con una serie di risultati deludenti e un gioco via via sempre meno incisivo. E alla fine, a gennaio 2016, Pallotta decide di esonerarlo, ingaggiando al suo posto proprio Spalletti (uno straordinario incrocio di destini!). Dopo la Roma, si trasferisce all’Olympique Lione, dove ottiene altri successi in campo, fino al 2022 quado decide di firmare un contratto biennale con il club arabo dell’Al-Nasr, con cui chiude lo scorso aprile. E ora il ritorno nel campionato italiano, con il Napoli di Laurentiis. “Che piacere sposare il progetto del Napoli. Che piacere tornare in Italia”. Queste le prime parole di un tecnico che si dice motivato e ambizioso come non mai per continuare a portare in alto i colori dei Campioni d’Italia. In che modo lo farà? Assolutamente non rivoluzionando il gioco del suo predecessore, ma mettendoci qualcosa di suo. Ad essere differente sarà ad esempio la gestione della partita nelle fasi di non possesso. Con Spalletti abbiamo visto spesso una squadra aggressiva, volenterosa di recuperare il pallone addirittura già nella trequarti avversaria. Con Rudi Garcia, invece, non sarà così. Ciò non significa che vedremo una squadra schiacciata verso la propria area di rigore, ma sicuramente l’intenzione sarà quella di lasciare meno spazi per poi tentare di prendere in controtempo l’avversaria grazie a delleferoci verticalizzazioni. Rudi Garcia è un allenatore che predilige la difesa a quattro, con una fase offensiva composta sempre da una punta centrale e due ali a supporto. Questo significa che l’allenatore francese potrebbe ripartire dal 4-3-3 utilizzato da Luciano Spalletti nella stagione dello Scudetto, ma è anche possibile che la squadra possa cambiare leggermente partendo con uno schieramento caratterizzato dal 4-2-3-1, largamente utilizzato nei circa tre anni a Roma e nei due al Lione. Molto dipenderà naturalmente dal calciomercato e dagli uomini che il tecnico avrà a disposizione durante la stagione (ad oggi è difficile parlare di quali saranno gli uomini chiave del Napoli di Rudi Garcia, perché il calciomercato può stravolgere qualsiasi programma).