La certificazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo è oggi uno strumento strategico per le imprese che investono in innovazione. Introdotta dalla legge 4 agosto 2022, n. 122 con l’obiettivo di attribuire maggiore certezza alla materia, tale certificazione mette in sicurezza le imprese, garantendo la conformità dei singoli progetti alle normative vigenti e riducendo in tal modo il rischio di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il dott. Gabriele D’Aloisio, Amministratore Unico della Q Consulting, azienda altamente qualificata in consulenza strategica alle aziende, in questa lunga intervista spiega in che modo la certificazione del credito d’imposta contribuisce a stimolare l’innovazione e la competitività delle imprese.

di Roberta Imbimbo

Gabriele D’Aloisio, Amministratore Unico Q Consulting

Dott. D’Aloisio, può spiegarci brevemente cos’è la certificazione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo?

La certificazione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo è un processo volto a verificare e attestare che le attività svolte da un’impresa rientrino effettivamente tra quelle agevolabili come ricerca e sviluppo, in conformità con le normative fiscali vigenti. In pratica, questa certificazione garantisce che le spese sostenute dall’azienda per attività di ricerca e sviluppo siano documentate correttamente e rispettino i requisiti previsti dalla legge per poter beneficiare del credito d’imposta. Questo modello di certificazione costituisce un avanzamento rilevante verso un sistema più trasparente e affidabile per la determinazione e gestione del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (RSID) nel nostro Paese, favorendone l’applicazione in un contesto di certezza operativa. La certificazione rappresenta un importante strumento per le imprese, consentendo loro di attestare la conformità dei progetti alle disposizioni normative vigenti e, conseguentemente, di ridurre il rischio di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, nonché di evitare sanzioni o revoche. Tale meccanismo assume particolare rilevanza per le aziende di qualsiasi dimensione, in particolare per quelle che hanno maturato crediti d’imposta significativi non ancora sottoposti a verifica da parte dell’Amministrazione finanziaria, offrendo una tutela preventiva e una maggiore serenità nella gestione del beneficio fiscale.

Qual è stata l’evoluzione nel tempo della normativa sul credito d’imposta ricerca e sviluppo?

L’evoluzione normativa riflette il costante adeguamento del quadro legislativo per garantire una sempre maggiore trasparenza e tracciabilità delle spese, sicurezza fiscale alle imprese beneficiarie e un maggior controllo sul corretto utilizzo di questo incentivo. La disciplina del credito d’imposta ricerca e sviluppo fu introdotta per la prima volta con il D.L. n. 145/2013, art. 3 e resa operativa con la Legge di Stabilità del 2015. Nel corso degli anni, la normativa ha però subito diverse modifiche normative, precisamente da quando l’Agenzia delle Entrate ha iniziato ad intensificare il controllo sull’ammissibilità delle attività, rilevando errori interpretativi ed abusi, che hanno portato alla revoca di gran parte di questi crediti. Un significativo cambiamento è avvenuto quindi con la Legge di Bilancio n. 160/2019, che ha ampliato il novero delle attività agevolabili comprendendo oltre alla R&S, anche l’innovazione tecnologica, l’innovazione tecnologica 4.0 e green, il design e l’ideazione estetica (RSID). Tale modello di certificazione ha ribadito inoltre la centralità del Manuale di Frascati e quindi l’obbligatorio rispetto dei suoi criteri – novità, creatività, incertezza, sistematicità e trasferibilità e/o riproducibilità – nella qualificazione dei progetti di R&S realizzati dal 2015 ad oggi. Un’altra fase fondamentale è stata l’istituzione dell’Albo dei certificatori dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design, istituito presso la Direzione generale per la politica industriale, la riconversione e la crisi industriale, l’innovazione, le PMI e il Made in Italy; fondamentalmente un elenco di persone fisiche e società riconosciute dal Ministero come esperte di ricerca e sviluppo. Con il decreto del 4 luglio 2024 sono state infine approvate le ultime Linee guida per la corretta applicazione del credito d’imposta, quelle oggi in vigore.

In che modo la certificazione del credito d’imposta contribuisce a stimolare l’innovazione e la competitività? Quali benefici ha riscontrato tra le imprese che si sono avvalse di questa misura?

La certificazione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo rappresenta un elemento essenziale per stimolare l’innovazione e accrescere la competitività delle imprese. Questo strumento offre alle aziende la certezza di operare nel rispetto delle normative vigenti, riducendo significativamente il rischio di contestazioni, sanzioni e revoche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questa sicurezza permette alle imprese di investire con maggiore serenità in progetti innovativi, favorendo il legame tra creatività e risultati concreti. Per le aziende italiane, in particolare, tale misura valorizza il marchio Made in Italy, noto a livello globale per eccellenza in settori come il design, la moda, la tecnologia e la sostenibilità. La possibilità di trasformare idee in realtà operative rafforza il ruolo delle imprese italiane come protagoniste dell’innovazione internazionale. Inoltre, il sistema di certificazione, offrendo trasparenza e affidabilità, rende l’Italia un contesto più attrattivo per gli investitori stranieri, che sono maggiormente incentivati a finanziare progetti di ricerca e sviluppo grazie alla sicurezza normativa che questo strumento garantisce. Le imprese che si sono avvalse di questa misura hanno registrato importanti benefici. Hanno aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo, ottimizzando al contempo la gestione fiscale e liberando risorse finanziarie per ulteriori iniziative strategiche. La certificazione ha rafforzato la reputazione aziendale, consolidando la fiducia di stakeholder come clienti, partner e investitori. Inoltre, molte imprese hanno avuto l’opportunità di attrarre e trattenere talenti qualificati, migliorando le loro capacità di innovazione e di sviluppo competitivo sul mercato globale. La certificazione del credito d’imposta, quindi, non solo supporta la crescita delle imprese italiane, ma consolida anche la posizione del Paese come punto di riferimento per l’ingegno e l’innovazione, esaltando la competitività del Made in Italy a livello internazionale.

 

 

Per maggiori info https://qconsultingsrl.com/