Le fusioni e acquisizioni (M&A) rappresentano da sempre uno strumento strategico fondamentale per le imprese che desiderano crescere, adattarsi ai cambiamenti del mercato e affrontare nuove sfide. In un contesto economico in continua evoluzione, il Professor Felice Marinelli, fondatore dello studio Marinelli Independent Advisory & Tax Firm, offre una panoramica approfondita sugli scenari futuri per le imprese italiane. Dal cambiamento tecnologico alle dinamiche di mercato, la consulenza strategica in ambito M&A sta vivendo una fase di trasformazione, che richiede nuove visioni e nuovi approcci.
di Roberta Imbimbo
Prof. Marinelli, quali scenari si prospettano alle imprese?
Nei prossimi anni, le imprese si troveranno ad affrontare numerose sfide. L’evoluzione tecnologica, in particolare legata all’intelligenza artificiale, avrà un impatto significativo sui modelli operativi e di business delle aziende. In parallelo, assisteremo a una riorganizzazione dei mercati di riferimento e a cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, i quali richiederanno soluzioni sempre più integrate tra tecnologia ed esperienza. A queste sfide si aggiungono la riduzione della forza lavoro disponibile e l’aumento dei volumi di investimento in ricerca e sviluppo, impianti, macchinari e formazione del personale; tutti fattori necessari per affrontare con successo la trasformazione in atto.
Come si muovono oggi le aziende nel nostro Paese?
In Italia, il panorama imprenditoriale sta evolvendo sotto la spinta di una crescente consapevolezza strategica, con molte aziende che adottano un approccio di sviluppo per affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo e globalizzato. In questo contesto, si sta assistendo a una trasformazione nei modelli di crescita, con molte imprese che si orientano verso alleanze strategiche e collaborazioni tra settori e filiere produttive, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulle tradizionali operazioni di fusioni e acquisizioni (M&A), favorendo in tal modo la coopetizione rispetto alla competizione.
Quindi oltre all’attività di M&A anche attività di cooperazione?
Assolutamente si! Inoltre, tra le imprese, sta emergendo una crescente consapevolezza della necessità di semplificare i loro modelli di business. Questo si traduce in un numero crescente di spin-off e cessioni, operazioni che permettono alle aziende di liberare risorse da reinvestire nel loro core business, concentrandosi su ciò che realmente aggiunge valore e competitività. Questo processo di razionalizzazione consente alle imprese di ridurre la complessità organizzativa, ottimizzare le risorse e focalizzarsi sulle aree strategiche di crescita. Un altro fattore che favorisce questa dinamica è la politica monetaria meno restrittiva adottata da molti Paesi, che sta facilitando l’accesso al credito per le imprese. Le condizioni finanziarie più favorevoli stanno incentivando gli investimenti e stimolando una crescita più dinamica dell’attività di fusioni e acquisizioni, creando un contesto propizio per operazioni di consolidamento e sviluppo. Questo scenario lascia prevedere che nei prossimi anni, l’attività di M&A vedrà tassi di crescita superiori a quelli del 2024, con una continua evoluzione delle strategie aziendali verso modelli sempre più agili, efficienti e orientati all’innovazione.
Quali sono a suo avviso i settori più dinamici?
Diversi settori continueranno a seguire il trend di consolidamento che ha caratterizzato l’ultimo anno, con un focus particolare su quelli che stanno attraversando significativi cambiamenti a livello globale. Il settore industriale rimarrà uno dei protagonisti principali nel mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A) in Italia, anche se dovrà fare i conti con le difficoltà nel settore automotive. Nonostante le problematiche legate alla transizione verso veicoli elettrici e alle sfide della supply chain globale, il settore industriale continuerà a attrarre investimenti grazie alla crescente domanda di innovazione e all’espansione delle filiere produttive, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’efficienza operativa. Anche il settore Consumer & Retail continuerà a concentrarsi sul consolidamento, con l’obiettivo di ottimizzare le reti di vendita e ridefinire i mercati target. Il settore Energy si presenta con ottime prospettive di crescita, alimentato dalla transizione energetica e dall’impulso verso fonti di energia rinnovabili. Il settore Life Science & Healthcare ha visto un boom negli ultimi anni, ma nel 2024 ha mostrato segni di stabilizzazione. Tuttavia, le aspettative di crescita restano alte, soprattutto grazie ad alcuni investitori finanziari, che stanno favorendo l’ingresso di nuovi capitali e spingendo verso l’innovazione e l’ottimizzazione dei servizi sanitari e delle biotecnologie. Il settore Tech continuerà a mantenere una quota significativa nel mercato delle M&A, grazie alla costante trasformazione digitale in atto. Le tecnologie emergenti continueranno a guidare la domanda di acquisizioni, poiché le aziende cercano di ampliare le proprie capacità tecnologiche per rimanere competitive in un contesto globale sempre più interconnesso.
Prospettive per il Mercato M&A italiano nel 2025?
Per il 2025, ci si aspetta una crescita economica moderata leggermente sotto 1% del PIL e una continua dinamica positiva, quasi da record, per le operazioni di M&A in Italia. Il livello di liquidità elevato e una politica monetaria meno restrittiva continueranno a stimolare ulteriormente gli investimenti. Questo scenario contribuirà ad attrarre anche nuovi investimenti esteri, attesi pure gli incentivi riservati alle imprese straniere che investono in Italia.
Cosa riserva il Futuro per il Mercato M&A Italiano?
Il 2025 potrebbe essere l’anno di conferma o di trasformazione per il mercato delle fusioni e acquisizioni in Italia anche alla luce delle novità fiscali sulle operazioni straordinarie. Le opportunità di crescita e di consolidamento sono fortemente influenzate dalle politiche economiche globali e dalle dinamiche di mercato interne. Le aziende italiane continueranno a essere protagoniste di una strategia di espansione globale. Gli investitori internazionali, invece, saranno particolarmente attenti alle opportunità offerte dal mercato italiano.