ROMA – A un laziale il compito di eliminare la Lazio. Alessio Romagnoli, tifoso biancoceleste che indossa la maglia del Milan, manda il diavolo in finale di Coppa Italia dove incontrerà la Juventus che nel pomeriggio aveva battuto nuovamente l’Atalanta per 1-0. Non sono bastati 210′ per decretare la vincente della sfida, ma ben 14 tiri dal dischetto dove ai padroni di casa è costato caro l’errore di Luis Felipe. Finisce 5-4 dagli undici metri con Romagnoli che dopo il gol che vale la prima finale dell’era cinese non esulta pensando al destino beffardo.
SPETTACOLO ALL’OLIMPICO – La lotteria dei rigori è stata il giusto epilogo di una semifinale che ha visto affrontarsi due delle squadre più in forma del momento. Da un lato la meravigliosa Lazio di Simone Inzaghi, dall’altro il rinato Milan di Rino Gattuso. E lo 0-0 non inganni, perché i biancocelesti prima della serie dagli undici metri avevano tirato 21 volte contro le 12 del Milan con Donnarumma da una parte e Strakosha dall’altra in serata di grazia. Onore ai caduti, quindi, perché questa semifinale è stata degna di una finale con la Juve comodamente seduta sul divano ad osservare la sfida che qualche mese fa sarebbe stata vinta a mani basse dalla squadra di casa. Oggi più che mai il lavoro di Gattuso si è visto non solo nella condizione atletica, ma anche mentale di una formazione che non conosce più la parola sconfitta.
PRIMO TEMPO VIVACE – Bel primo tempo all’Olimpico con la Lazio subito aggressiva e vicina al vantaggio in ben due occasioni nei primi 10′. Donnarumma deve prima volare a deviare in angolo un colpo di testa di Immobile, poi respingere con i piedi una conclusione da posizione defilata di Milinkovic-Savic. Il serbo ci riprova poco dopo dal limite, ma il suo destro esce a fil di palo. Il Milan, però, è vivo e lo dimostra con un sinistro velenoso di Suso sul quale Strakosha deve impegnarsi per evitare che entri in porta. Alla mezz’ora un rimpallo in area biancoceleste rischia di favorire Cutrone che, a porta vuota e in equilibrio precario, manca la deviazione vincente. Sul fronte opposto Donnarumma valuta male un cross di Caceres proteggendo la palla che sembra terminare sul fondo, ma Immobile la recupera prima e da posizione quasi impossibile tenta il tiro a porta vuota, senza però trovare gloria. Il bomber laziale ci riprova al 35′, ma l’estremo rossonero questa volta si riscatta salvando nuovamente il risultato.
IL MILAN CI PROVA, POI VINCONO LE DIFESE – La ripresa parte con una conclusione centrale di Strakosha alla quale Immobile risponde con un colpo di testa morbido tra le braccia di Donnarumma. All’11’ Calabria, servito in area da una verticalizzazione al millimetro di Suso, prova il diagonale sul primo palo trovando l’ottima risposta del numero uno laziale. 4′ più tardi Calhanoglu colpisce l’esterno della rete da posizione defilata. Poi col passare dei minuti la stanchezza da una parte e la paura di commettere un errore fatale si impossessano delle due squadre che blindano le difese e vanno ai supplementari con la Lazio che chiude in attacco i tempi regolamentari.
KALINIC SI DIVORA IL MATCH POINT – Le emozioni non finiscono certo al 90′, perché nel primo tempo supplementare Strakosha deve volare per deviare in angolo una velenosa punizione di Calhanoglu dalla distanza, a inizio secondo tempo, invece, Romagnoli salva provvidenzialmente il Milan con una scivolata rischiosa quanto fondamentale su Milinkovic-Savic lanciatosi a tu per tu con Donnarumam dopo aver saltato in velocità Bonucci. A 2′ dai temuti calci di rigore il diavolo spreca il match point con Kalinic che, smarcato solo davanti a Strakosha da Bonucci al termine di un bel contropiede, manda alto sopra la traversa tra la disperazione dei compagni e di Gattuso.
ROMAGNOLI FA FELICE GATTUSO – Quando Rocchi fischia la fine dei supplementari il freddo della Capitale sembra non preoccupare Gattuso e Inzaghi più concentrati a guardare negli occhi i propri campioni alla ricerca della scintilla vincente. Apre Immobile: gol. Poi è show per Strakosha e Donnarumma col biancoceleste che para a Rodriguez e Montolivo e col rossonero che ipnotizza Milinkovic-Savic e Lukas Leiva. A Bonaventura il compito di pareggiare i conti al terzo tentativo. Poi segnano tutti e si va ad oltranza fino al penalty di Luis Felipe subentrato nel secondo tempo a Luis Alberto, uno che sarebbe stato sicuramente tra i primi cinque. Il brasiliano sotto gli occhi della Nord manda alto sopra la traversa. Quando Romagnoli, uno che la Lazio ce l’ha tatuata nel cuore, si avvicina al dischetto per battere quello che potrebbe essere l’ultimo rigore della serie sull’Olimpico inizia a nevicare. Gattuso guarda il cielo, Romagnoli il pallone. E’ la rincorsa più lunga della sua vita e quando la palla entra in rete alle spalle di Strakosha esplode la gioia del popolo rossonero. In campo Gattuso è travolto dai suoi, perché in fondo è lui il vero artefice di questo successo.