Nota Odontoiatra di Roma, la dottoressa Francesca Pedoto ha maturato una significativa esperienza in materia, diventando un importante punto di riferimento a livello nazionale. “Esiste una sottile correlazione tra l’attività dei muscoli del cranio e la funzione del locus coeruleus, uno dei nuclei del sistema nervoso centrale”, asserisce con enfasi in questa lunga intervista, in cui parla anche della correlazione esistente tra attività trigeminale e Alzheimer.
di Roberta Imbimbo
Dott.ssa Pedoto, la letteratura scientifica in questi anni è andata molto avanti in ambito odontoiatrico, al punto che oggi si può senz’altro affermare che esiste una correlazione tra malocclusione e aspetto posturale.
E’ in atto una rivoluzione epocale nell’odontoiatria. Il cavo orale oggi non viene più visto come il distretto anatomico atto solo alla funzione alimentare (assunzione cibi, masticazione, deglutizione), ma sempre più la letteratura scientifica mostra aspetti di incredibile rilievo. Ben consapevole di ciò, ho sempre cercato un approccio all’ortodonzia diverso ed innovativo, non limitandomi a valutare le patologie orali tradizionali, ma perseguendo l’obiettivo di garantire al paziente un equilibrio ottimale tra efficienza della masticazione, salute dentale, estetica del sorriso, benessere posturale. La visita ortodontica e/o gnatologica, nel mio studio, prevede l’uso di telecamere, l’analisi del piede e degli occhi per valutare gli ingressi posturali principali. Inoltre pongo particolare attenzione alla condizione respiratoria del paziente che è strettamente correlata con l’attività funzionale dei muscoli del cavo orale per la prevenzione e la cura delle Osas (apnee ostruttive del sonno). Il funzionamento alterato dei muscoli della bocca e in particolar modo della lingua, può determinare anche una malocclusione dentale e favorire l’insorgere di squilibri tonico-muscolari che possono essere a loro volta la causa di disturbi come cefalee muscolo tensive, lombosciatalgie, contratture muscolari, vertigini, scarsa qualità del sonno, frequenti malattie da raffreddamento.
Dopo la visita del cavo orale, è necessario valutare anche l’attività trigeminale. Perché?
I segnali propriocettivi trigeminali modulano l’attività di un particolare nucleo del tronco encefalico, il locus coeruleus e gettano le basi per nuovi obiettivi terapeutici. L’attività trigeminale bilanciata può portare infatti ad un eccessivo accumulo cerebrale di proteina beta-amiloide che, secondo alcune evidenze scientifiche, sarebbe responsabile dell’Alzheimer. Nelle prime fasi, questa patologia progressiva altamente invalidante si manifesta con una graduale perdita della memoria dovuta all’accumulo nel tessuto cerebrale della proteina beta-amiloide, che altera il funzionamento delle sinapsi, fino a sfociare progressivamente in un declino cognitivo grave, dovuto alla degenerazione di ampie zone di corteccia cerebrale. Si tratta di un’evidenza scientifica di fondamentale importanza che potrebbe avere notevoli implicazioni terapeutiche: riuscire a modulare questa proteina potrebbe ad esempio aiutare a prevenire una malattia insidiosa come l’Alzheimer e altri disturbi cerebrali altrettanto invalidanti. In conclusione, la mancanza anche di un singolo elemento dentario e un’attività scorretta della bocca legata a problemi di malocclusione possono portare ad un accumulo eccessivo di beta-amiloide che si rivolve nel momento in cui si provvede al ripristino totale o parziale dell’attività bilanciata muscolare, o al ripristino degli elementi dentari mancanti, prevenendo al tempo stesso l’insorgere di alterazioni significative dello stato cerebrale.