Grazie ad un’entusiasmante stagione in Serie A, gli uomini di Spalletti conquistano ad Udine il terzo scudetto della loro storia con ben cinque giornate di anticipo: è stato davvero un campionato memorabile quello 2022-2023, che ha premiato un squadra e una città che aspettavano questo momento da ben 33 anni.  E se gli ultimi due scudetti erano stati conquistati nel segno di Diego Armando Maradona, nel tricolore appena conquistato c’è la firma indelebile di due grandi fuoriclasse, Victor James Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia. La coppia d’oro del Napoli, tra le più forti d’Europa (solo Foden e Haaland, e Mbappé Neymar hanno fatto meglio degli azzurri), hanno spinto la squadra in cima alla classifica. Merito anche al Presidente Aurelio De Laurentiis che finalmente, dopo aver prelevato il 6 settembre 2004 una società fallita e costretta a ripartire dalla Serie C, 19 anni dopo è riuscito a  coronare il suo grande sogno. Un progetto vincente costruito nel tempo, passo dopo passo, con le vittorie nelle coppe nazionali (tre Coppe Italia e una Supercoppa) e la bellezza di 4 secondi posti conquistati nelle scorse stagioni. Questa vittoria è per lui il giusto riconoscimento di anni di oculata gestione, nettamente diversa da quella degli altri club (non esente da polemiche o contestazioni in certi frangenti).

Il pareggio di Udine ha fatto esplodere la festa nel nome di Diego armando Maradona: lo Stadio che porta il suo nome ha dedicato proprio a lui uno dei primi cori dopo il trionfo. Subito dopo il fischio finale di Udine Napoli, la festa è esplosa in una città dipinta di bianco e di azzurro già da diverse settimane, da quando cioè si è cominciato a capire che quel sogno recondito poteva finalmente diventare realtà e diventare una grande opportunità di rilancio e di sviluppo per l’intero territorio non solo per il turismo, che si sta riprendendo alla grande, ma anche per l’economia in generale.