Nell’attuale sistema che governa il diritto tributario, caratterizzato da un tasso di produzione normativa che ha raggiunto i più elevati livelli di compulsività, il contenzioso tributario continua a rappresentare una delle aree più complesse e dinamiche, richiedendo competenze specialistiche e aggiornamenti costanti e qualificati all’interno di una visione strategica delle controversie tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. In tale scenario, Tax Solving StP, realtà bergamasca fondata dai dottori commercialisti Giorgio C. Rubini e Luca Alberti e già recensita da altre riviste di primaria importanza nazionale, si distingue come solido punto di riferimento per imprese e professionisti che necessitano di un’assistenza qualificata e tempestiva nella gestione delle controversie di natura tributaria. Ci siamo confrontati con i due professionisti in parola, rivolgendo alcune domande in ordine all’attività svolta dal sodalizio da loro rappresentato e guidato.
di Roberta Imbimbo
Dott. Rubini, innanzitutto quali sono i numeri attuali delle liti tributarie in Italia?
Ogni anno viene pubblicato dal dipartimento della Giustizia Tributaria del MEF una Relazione annuale sul contenzioso tributario. I dati riferiti a tutto il 2024, pubblicati a giugno di quest’anno, ci rivelano un flusso complessivo di ricorsi depositati nei due gradi di giudizio che si attesta a ben 224.725 unità, con un significativo aumento dei ricorsi tanto nel primo grado di giudizio (+ 31,6%), quanto nel secondo grado (+15,4%) rispetto al 2023. Il valore complessivo delle controversie definite ammonta all’astronomico importo di circa 26 miliardi di euro, per un importo medio delle controversie pari a circa 118 mila euro. Si tratta di cifre di enorme portata che negli ultimi anni hanno visto una sensibile impennata con tutta probabilità agganciata al poderoso aumento delle controversie verificatesi nel 2022 a seguito della ripresa dell’attività di accertamento e riscossione intervenuta parallelamente alla cessazione dell’efficacia dei provvedimenti normativi emanati nel 2020 e nel 2021 per far fronte all’emergenza Covid-19, e nel 2024 al balzo registrato nel primo grado di giudizio conseguentemente all’abrogazione dell’istituto della mediazione tributaria obbligatoria di cui all’art. 17 bis del D. Lgs. 546/1992, per i ricorsi notificati a partire dal 4 gennaio 2024.
Quali considerazioni possiamo trarre in prima battuta dallo scenario così descritto?
Un quadro del genere postula spunti di riflessione sia sul piano giuridico-istituzionale, sia su quello economico-sociale, implicando un notevole livello di incertezza fiscale per imprese e cittadini, con riflessi fortemente negativi sulla fiducia nel sistema tributario. Al di là del valore assoluto delle cifre in ballo che sono spaventose, ciò che colpisce è soprattutto il valore medio delle liti registrate: 118.000,00 € per causa significa che abbiamo a che fare con controversie caratterizzate da rilevante impatto finanziario che possono sfociare in ambiti non solo fiscali, ma anche societari e penali tributari. Questo significa che, laddove si materializzasse l’ipotesi di una controversia tributaria, si impone la necessità di una difesa tecnica altamente qualificata, in grado di elaborare strategie processuali mirate ed evolute, basate su esperienza e aggiornamento costante della giurisprudenza.
Dott. Alberti, in che modo Tax Solving StP affronta le controversie tributarie complesse e quali strumenti utilizza per valutare il rischio e guidare il contribuente verso la scelta più vantaggiosa?
Garantendo un’approfondita analisi preventiva delle posizioni fiscali esaminate, il risk assesment e valutazioni di convenienza tra lite e definizione anticipata. Il tutto, ovviamente, senza trascurare lo studio di soluzioni negoziali e deflattive, quali conciliazioni, interpelli e compliance. Negli ultimi tempi, poi, la nostra società si è dotata di un alleato strategico per l’ulteriore miglioramento dell’efficienza della gestione complessiva del contenzioso rappresentato dall’intelligenza artificiale (IA), con check automatici di coerenza logica e calcoli predittivi di probabilità di successo in giudizio confrontati con le ipotesi di eventuali definizioni anticipate. Tutto ciò evidentemente comporta la sostanziale riduzione di tempi da dedicare ad attività ripetitive con un maggior focus sulla strategia da parte del difensore, figura che in ogni caso rimane centrale ed insostituibile.
Accanto al contenzioso tributario Tax solving StP è nota nel panorama nazionale per offrire anche servizi di consulenza mirata alla protezione del patrimonio. Cosa si può aggiungere con riferimento a questo ultimo specifico settore?
Viviamo in una realtà in cui le famiglie manifestano in modo sempre più pressante l’esigenza di proteggere la ricchezza accumulata anche dalle precedenti generazioni, con l’obiettivo di raggiungere il giusto mix tra necessità del presente e ambizioni future. In questo ambito Tax Solving StP si propone di offrire competenze e strumenti adeguati al fine di fornire alla clientela un qualificato supporto per proteggere i capitali anche nei passaggi generazionali, garantendone la continuità e preservandone il valore.