Emma è una bambina che non ha ancora compiuto il suo primo mese di vita, eppure è quasi coetanea di sua madre. Perché è nata da un embrione congelato 24 anni fa, stabilendo quello che secondo i medici è un record mondiale. Dietro a questo successo scientifico, però, c’è anche un intenso dibattito politico, perché l’intera vicenda è frutto della campagna lanciata da un’organizzazione religiosa per adottare e salvare gli embrioni.
Quando Tina Gibson si era sposata, sette anni fa, sapeva che probabilmente non avrebbe avuto figli, perché il marito Benjamin era malato di fibrosi e quindi rischiava l’infertilità. Avevano deciso di adottare e cominciato le pratiche, ma il padre di Tina l’aveva anche informata dei programmi del National Embryo Donation Center di Knoxville (NEDC), in Tennessee, un’organizzazione fondata nel 2003 in seno alle chiese battiste, per ricevere embrioni abbandonati da tutti gli stati americani e donarli a coppie che vogliono adottarli e impiantarli. Tina ha fatto domanda nell’agosto del 2016, e a marzo scorso ha ricevuto la risposta positiva. Poco prima dell’impianto, però, i medici l’hanno informata che stava anche per stabilire un record mondiale, perché il suo embrione era stato congelato il 14 ottobre del 1992, quando lei aveva 18 mesi. «In pratica – ha commentato la Gibson, che oggi ha 25 anni – io e mia figlia saremmo potute essere coetanee e migliori amiche». L’età dell’embrione però non l’ha intimidita: «Volevo avere un figlio e basta. Del record non mi importava nulla». Il 13 marzo ha fatto l’impianto, e il 25 novembre scorso ha partorito Emma. «Non è solo un successo della scienza – ha spiegato la neo mamma – ma un miracolo del Signore».
Questo è il punto più discusso della vicenda, insieme all’età dell’embrione. Gli esperti del settore non sono certi che si tratti del record assoluto mondiale, perché spesso il giorno del concepimento o del congelamento non viene riportato. Di sicuro però una nascita avvenuta a 24 anni di distanza colpisce. Il 12% delle donne americane tra 15 e 55 anni d’età, cioé 7,3 milioni, hanno fatto ricorso ai servizi per la fertilità, con 73.000 nascite solo nel 2015. Il NEDC sostiene di aver favorito la venuta al mondo di 686 bambini con il suo programma di adozioni di embrioni, che altrimenti sarebbero stati eliminati. Lo scopo, simile a quello dei gruppi antiabortisti, è salvare queste vite, che secondo la loro posizione erano cominciate al momento del concepimento.