Nata dall’esperienza di PET Engineering – società fondata nel 1999 dall’imprenditore Moreno Barel, Gentlebrand è un’eccellenza tutta italiana che è riuscita ad affermare la sua leadership sia nel mercato nazionale che quello internazionale, forte di una vision strategica ed innovativa. Andrea Rizzardi, General Manager della società, ci spiega i punti di forza di una realtà dal cuore green che punta a coniugare sempre più obiettivi di produttività e competitività con una politica a basso impatto aziendale.
di Roberta Imbimbo
Dott. Rizzardi, con quale mission è nata Gentlebrand? Ci racconti un po’ la sua storia.
Nel 1999, l’imprenditore Moreno Barel ebbe la brillante intuizione di fondare a Treviso la PET Engineering, una società operativa nel mercato del packaging, altamente specializzata nella progettazione di contenitori in PET destinati ai settori beverage, food, cosmesi e detergenza. Una delle prime realtà ad implementare elementi di design innovativi nel mondo dell’ingegneristica legata ai contenitori PET; e che, proprio per questa sua peculiarità ad alto valore aggiunto e competitivo, è riuscita ad affermare la sua leadership sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, prevalentemente in Russia, dove in passato è arrivata a progettare circa l’80% dei contenitori per birra. La capacità di far dialogare perfettamente l’aspetto creativo legato al mondo del design, e quello tecnico legato all’ambito dell’ingegneristica industriale, ben presto ha attirato l’attenzione di Sidel, un gruppo internazionale specializzato nel settore delle macchine automatiche per l’imbottigliamento di liquidi alimentari e non, che nel 2018 ha acquisito le due anime pulsanti della società dando vita a due distinte e dedicate corporate identities. Oggi Gentlebrand, è la business unit in grado di curare tutti i servizi creativi (brand strategy, brand identity, packaging design e ovviamente tutti i servizi di brand activation relativi ai casi di rebranding, repackaging o restyling); una realtà future-oriented, con una forte propensione all’internazionalizzazione e alla sostenibilità ambientale.
Che tipo di mercato è quello nel quale operate? E quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitor?
Pur essendo un mercato fortemente competitivo, Gentlebrand è riuscita ad imporsi sia a livello nazionale che internazionale, per la sua capacità di progettare soluzioni tailor made, rigorosamente personalizzate e cucite su misura in base alle esigenze di ogni singolo cliente. Oggi il packaging deve poter raccontare la storia del brand, i suoi valori e la sua missione. Per questo motivo, in Gentlebrand la feasability, ovvero la fattibilità di ogni singolo progetto, viene studiata a 360 gradi, dalla creatività all’industrializzazione alla prototipazione (una sorta di quality check per assicurarci che quell’idea sia trasposta nella realtà e sia realmente produttiva, che garantisca i volumi che il cliente ricerca nell’ordine di investimento previsto), tenendo appunto conto della brand strategy e della brand identity, che permettono di formulare packaging di design altamente performanti dal punto di vista estetico, funzionale ed emozionale. E che consentono un notevole risparmio di tempi e costi, dal momento che il cliente si relaziona con un unico interlocutore affidabile e qualificato. Questo working model si è rilevato ovviamente vincente, tanto da decretare il successo di Gentlebrand a livello globale.
Quanto è importante per voi il tema della sostenibilità ambientale?
E’ cruciale! Avendo una conoscenza globale dei trend di questa industria, siamo assolutamente in grado di scegliere i materiali più sostenibili adatti a ogni contesto, pertinenza e modalità d’uso, con uno sguardo sempre attento alla possibilità di riutilizzo e riciclo. In quest’ottica, in questo settore, è auspicabile un radicale change of mind iniziando a considerare ogni materiale come una risorsa e non come un rifiuto (il PET ad esempio viene spesso demonizzato dai consumatori, mentre in realtà per l’industria è una grande risorsa dal momento che è uno dei pochi materiali che può essere riciclato al 100%). Un altro traguardo importante da raggiungere in tal senso in Europa, seguendo l’esempio della Sud Corea dove è già consentito, sarebbe quello di consentire l’utilizzo del trend no label, ovvero la rimozione dell’etichetta dal packaging primario per evitare l’impiego di colle e d’inchiostri che potrebbero compromettere il riciclo, in un ciclo assolutamente chiuso “bottle to bottle”.
Tanti i traguardi raggiunti in tanti anni di attività. Obiettivi futuri?
Continuare a gestire al meglio, anche dal punto di vista della sustainability, i servizi offerti al fine di massimizzare sempre più la customer satisfaction, da sempre nostro obiettivo prioritario.
Per maggiori info (https://www.gentlebrand.com)