Enrico Letta rompe il silenzio: “Sostengo Gentiloni e la sua coalizione”

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Enrico Letta si schiera: “Sostengo Gentiloni e la coalizione di centrosinistra”. Il primo presidente del Consiglio di questa legislatura fa la sua dichiarazione di voto. Voto che avrebbe già espresso, con qualche giorni di anticipo rispetto a domenica come italiano all’estero in quanto residente a Parigi. “La drammaticità della situazione – dice Letta – mi sembra che richieda questa scelta”. Intanto il segretario del Pd, Matteo Renzi (intervistato da Enrico Mentana a ‘Bersaglio Mobile’, in onda su La7), ammonisce sulla possibilità di un patto GrilloSalvini: “Il rischio di un governo estremista c’è, non escludo nemmeno un governo tra M5s e la Lega. Ecco perchè dico voto utile”. Quanto alla possibilità di un governo tra M5s e LeU, Renzi replica: “Non so se lo vogliono fare, ma sicuramente non hanno i numeri”.

L’ex premier si riferisce al confronto in corso tra europeisti e nazionalisti, tra forze responsabili e populismi. Proprio in queste ore Letta è Varsavia a una conferenza su Populismi e Nazionalismi. In quella sede ha incontrato, come si può vedere sul suo profilo Twitter, Adam Michnik, storico, scrittore, ex dissidente, da sempre in prima fila contro il totalitarismo e il comunismo.

Tra i fondatori del Pd, Letta prende la stessa decisione di Romano Prodi e Giorgio Napolitano decidendo di votare a favore soprattutto del premier in carica Paolo Gentiloni. E di non rompere il cordone ombelicale con il centrosinistra, nonostante gli attriti con il Pd di Renzi.

“Le parole di Enrico Letta sono importanti”, ha dichiarato il vicesegretario Pd e ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. “Come Pd e centrosinistra andiamo avanti con impegno per un’Italia più forte e più giusta”.

Sempre sul fronte del centrosinistra Pier Fedinando Casini ha risposto a chi lo ha criticato per la sua candidatura con una lista che sostiene il Pd: “Stare ancora con Berlusconi? Non siamo su Scherzi a parte” ha detto.

“Io nel 2001 sono stato eletto presidente della Camera, in quei cinque anni ho avuto un rapporto molto difficile con Berlusconi. Ho espresso il mio favore dello Ius soli in tempi non sospetti ed il segno che questo Paese sta regredendo è dimostrato dal fatto che quando ne parlai il centrodestra non polemizzò con me, ora invece il Paese è andato indietro”.

“Io non sono del Pd, sono un alleato: il centrodestra non è più quello di ieri, l’elemento trainante sono i lepenisti di Salvini e le persone hanno capito la differenza rispetto a com’era prima. Poi ci sono i cinque stelle che hanno idee come Scientology, una setta. Oggi rafforzare il centrosinistra è rafforzare un’idea d’Italia”.

E infine commenta la scelta del leader della Lega di giurare con un rosario in mano: “Quando uno ricorre a una esibizione di un rosario per prendere quattro voti in più si commenta da solo. Non capisco come uno possa pensare che un’esibizione di quel tipo possa piacere alle persone di buon senso”.

Del dopo voto ha parlato anche il presidente del Senato e candidato premier di LeU Pietro Grasso: “Noi siamo una forza di sinistra responsabile di governo, se ci dovesse essere questo scopo e il presidente Mattarella ce lo chiedesse noi saremmo disponibili”, ha detto a Porta a Porta su Rai 1 rispondendo alla domanda se Leu sia disponibile ad un governo di scopo che modifiche la legge elettorale con Renzi e Berlusconi. Poi su Twitter ha aggiunto: “Voglio essere chiaro: Liberi e Uguali non è disponibile a nessun governo di larghe intese. Se non ci sarà una maggioranza coesa, l’unico scopo possibile per un Governo è cambiare la legge elettorale e tornare rapidamente al voto”.

http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2018/2018/02/28/news/enrico_letta_voto_gentiloni-190018801/