In oltre 20 anni di presenza sul territorio nazionale, Progeca – PROgettazione GEstione Cantieri – si è confermata una realtà capace di coniugare competenze ingegneristiche al mondo dell’industria e della logistica, operando con successo in Italia e all’estero nel campo della progettazione urbanistica, edile, strutturale e impiantistica, direzione lavori, sicurezza dei cantieri. La mission della società torinese è quella di fornire al cliente opere “chiavi in mano” secondo una filosofia rispettosa dell’ambiente, dei tempi, dei costi e della qualità. Tali peculiarità le hanno consentito di operare con i principali player industriali e fondi di investimento, espandendosi oltre la sede principale di Caluso (TO), anche a Milano, Roma e Spagna. L’attenzione al rispetto dell’ambiente, dei tempi, dei costi e della qualità degli interventi progettati e diretti sono i tratti distintivi di un Gruppo che è stato capace  di gestire operazioni per oltre 1.000.000 di metri quadrati negli ultimi 5 anni. Oggi Progeca sviluppa progetti in ambiente BIM seguendo i più rigorosi protocolli BREEAM, LEED, WELL. Marco Crotti, CEO di questa eccellenza tutta italiana in questa lunga intervista fanno il punto della situazione di un settore che ha risentito fortemente dell’impatto del Covid e della guerra in Ucraina. Ma non solo…

 

.

 

Oggi si stente sempre parlare di incidenti sul cantiere e di mancata sicurezza, che cosa dovrebbe cambiare?

Il primo punto è un concetto di base. Si parla di incidenti “zero” che non dovrebbero mai accadere. E’ duro a dirsi ma non è così perché qualsiasi lavoro comporta un rischio. Dobbiamo essere capaci di ridurre l’incidenza degli infortuni anno dopo anno per migliorarci sempre. Abbiamo una normativa che colpisce solo il Datore di Lavoro o i Coordinatori per la Sicurezza, mai i lavoratori. In 23 anni di lavoro non abbiamo mai visto sanzionare un lavoratore perché senza casco, scarpe antinfortunistiche o guanti. Lo stesso lavoratore, invece, se guida la propria auto senza cintura viene sanzionato alla prima curva. Occorre una semplificazione degli adempimenti cartacei e documentali; sembra che la sicurezza sia governata da fiumi di dichiarazioni e di carta. Servono più controlli in cantiere per tutti. Serve meno carta e più senso pratico. Serve un sistema assicurativo che tocchi le tasche sia del lavoratore che delle imprese, aumentando i premi assicurativi in caso di irregolarità.

E per quanto concerne la mancanza di manodopera, che cosa sta succedendo?

Purtroppo è in atto la tempesta perfetta. Il c.d. Superbonus ha sottratto molte risorse per lavorazioni “mordi e fuggi” che non hanno un orizzonte molto lungo, per due anni hanno ridotto la disponibilità di manodopera. Situazioni come il Superbonus devono essere pianificate con la consapevolezza che l’edilizia ha un ciclo di produzione molto lungo, tarato su orizzonti di almeno 5 anni con regole certe.

Abbiamo poi il reddito di cittadinanza che porta molti a non cercare lavoro, indipendentemente dallo stipendio che viene offerto, e porta altri a cercare addirittura di dimostrare che non hanno reddito piuttosto che a cercarsene uno. Infine, la scuola italiana non è riuscita a dare il giusto peso all’artigianato ed ai lavori professionali, riducendo così il numero di giovani diplomati in tali settori. Maggiori incentivi alla formazione professionale consentirebbero di immettere sul mercato del lavoro maestranze qualificate e motivate.

In che modo i recenti eventi hanno impattato sul mondo dell’edilizia?

La pandemia e la guerra in Ucraina hanno destabilizzato il sistema creando situazioni “a singhiozzo” nelle forniture, comportando un netto rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Conseguentemente, ci siamo resi conto che dobbiamo essere più autonomi, soprattutto nell’approvvigionamento energetico. Non è più ora di attendere mesi o anni per ottenere le autorizzazioni necessarie a realizzare un impianto ad energia rinnovabile, occorre essere più immediati. Sino a poco tempo fa i pannelli fotovoltaici e le torri eoliche erano visti come un “fastidio visivo”, come un “danno ambientale”; oggi la normativa sta compiendo timidi passi verso una semplificazione. Dispiace accorgersene ora in un momento di estrema necessità e non essere stati capaci di preventivarlo prima. In questo contesto, Progeca è particolarmente attiva nel settore e propone a tutti i Clienti la realizzazione di sistemi di energy-saving, di autoproduzione e di accumulo dell’energia.

Per maggiori info (www.progecasrl.it)