Noi siamo ciò che mangiamo sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Feuerbache e alla luce degli studi più recenti e accreditati aveva ragione: la salute si costruisce a tavolain base a quello che mangiamo. Eppure, quanti di noi nella vita di tutti i giorni prestano attenzione ad un’alimentazione sana e bilanciata? Quanti di noi sanno per davvero cosa significhi adottare uno stile di vita sano? A queste domande risponde il dott. Francesco Esposito, noto Biologo Nutrizionista che si è laureato in Biotecnologie Agroalimentari alla Federico II di Napoli e successivamente ha seguito vari corsi di specializzazione in nutrizione clinica e sportiva.

di Roberta Imbimbo

Dott. Esposito, quanto è importante oggi parlare di alimentazione?

Moltissimo! “Noi siamo ciò che mangiamo”, diceva il filosofo Feuerbach già nel 1850. Tale autore, fondatore dell’ateismo filosofico ottocentesco, aveva dedicato gran parte dei suoi studi all’indagine del condizionamento del cibo sulla vita dell’uomo, sviluppando la cosiddetta teoria degli alimenti secondo la quale l’alimentazione incide sullo stato di salute di una persona e sulla sua qualità di vita. Mai come oggi, è assolutamente necessario imparare ad ascoltare il nostro corpo riconoscendone i bisogni; selezionare accuratamente i cibi, imparando a capire alcune dinamiche che regolano l’alimentazione, in modo da essere sempre responsabili delle nostre scelte e delle nostre valutazioni. Grazie ad un’alimentazione sana e bilanciata – che ha la finalità di evitare sia carenze che eccessi nutrizionali (entrambi dannosi) –  è possibile prevenire tutta una serie di malattie, quali quelle cardiovascolari (la prima causa di morte al mondo), l’obesità (che colpisce nel mondo quasi mezzo miliardo di persone) il diabete di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, l’artrosi e l’osteoporosi. Poiché in passato ho avuto problemi di peso – motivo per il quale mi sono accostato a questa professione – oggi sono in grado di elaborare diete gustose e che non richiedono eccessivi sacrifici, ben riuscendo ad immedesimarmi nel paziente e a comprenderne le difficoltà nell’osservare piano alimentari troppo rigidi.

Lei si occupa anche di alimentazione sportiva. Ce ne può parlare?

L’alimentazione deve essere cucita su misura in base alle singole necessità. Per gli sportivi, in particolare, va differenziata nei periodi di gara e di allenamento intenso per soddisfare l’aumentato fabbisogno calorico e in modo da ridurre al minimo lo stress indotto dall’esercizio fisico.  Recenti studi scientifici hanno dimostrato quanto sia importante il ruolo della nutrizione nella pratica sportiva: una corretta individuazione dei fabbisogni energetici e nutrizionali dell’atleta in funzione dei carichi di lavoro/allenamenti, un adeguato timing dell’introduzione dei macronutrienti ed una mirata strategia di integrazione/supplementazione di integratori (se necessaria), portano ad un miglioramento della forma fisica e quindi della performance sportiva. In questo caso, quindi, la mia mission è quella di aiutare  gli atleti professionisti con una consulenza che va dall’analisi della composizione corporea, del metabolismo di base e di tutta una serie di analisi cliniche, all’elaborazione di una dieta ad hoc in base al tipo di sport praticato, al fine di aiutare la persona a raggiungere i propri obiettivi di salute e di prestazione sportiva, mettendo a disposizione tutte le mie competenze in Medicina Sportiva e Metodologia dell’Allenamento, con un approccio empirico basato sull’evidenza scientifica e sull’utilizzo di metodologie all’avanguardia.

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