Dott. Manzoni, con quale mission è nata la GCC Advisors?
Nata nel 2021 con l’ambizioso obiettivo di diventare un punto di riferimento importante nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese, oggi la GCC Advisors è assolutamente in grado di fornire una consulenza altamente qualificata ed affidabile a quelle realtà imprenditoriali che desiderino esportare il proprio business in alcuni mercati esteri strategici, come gli Emirati Arabi e il Nord Africa. Grazie ad una vision strategica, tesa alla centralità del cliente, e ad un know how altamente specialistico, questa realtà giovane e dinamica di Desenzano del Garda, con uffici a Milano e Dubai, affianca e supporta le imprese italiane nel delicato ed articolato processo di sviluppo internazionale, affinché siano effettivamente in grado di crescere e prosperare in mercati profittevoli e ricchi di opportunità come quelli del Medio Oriente.
Quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitor?
Oltre all’esperienza maturata in tanti anni di attività, il nostro principale punto di forza è rappresentato senza ombra di dubbio dalla capacità di offrire una consulenza tailor made a 360 gradi, rigorosamente personalizzata e cucita su misura in base alle esigenze di ogni singola realtà imprenditoriale. Il principale valore aggiunto e competitivo, che ci ha permesso di differenziarci in modo netto dagli altri player di mercato, è inoltre rappresentato da un team multidisciplinare di professionisti di altissimo livello, che affiancano il cliente in tutte le fasi dell’internazionalizzazione (sia nella fase analitica che in quella operativa), con l’obiettivo di fornire una strategia di penetrazione dei mercati ben mirata e strutturata. La qualità del servizio offerto è per noi un valore imprescindibile, proprio per tutelare le imprese che si affidano alla nostra esperienza e professionalità. Questa volontà/esigenza nasce da un’esperienza personale negativa (che mi è costata una perdita di circa 180 mila euro), durata circa due anni, con dei Temporary Export non certificati, che mi ha fatto capire l’importanza di investire in un servizio professionale di esperti di altissimo profilo, essendo il processo di internazionalizzazione ben normato e molto articolato. E così, grazie alla preziosa collaborazione di Alberto Bertini, Senior Export Manager certificato UNI-11823, e il Dottore Commercialista Marco Scardeoni, uno dei massimi esperti in Italia di pianificazione fiscale internazionale con specializzazione sui Paesi del Golfo Persico, oggi GCC Advisors è un partner strategico per quelle imprese che vogliono aprirsi con successo ai mercati esteri.
Dott. Scardeoni, la presenza di un esperto di fiscalità internazionale in azienda è davvero strategica dal momento che il processo di internazionalizzazione non è esente da rischi fiscali.
Proprio così. Le operazioni di internazionalizzazione delle imprese necessitano di un’analisi del rischio fiscale che deriva dallo svolgimento dell’attività in diverse giurisdizioni, anche alla luce delle nuove regole dettate a livello internazionale. Ecco perché devono essere fatte in maniera molto coscienziosa e cauta, in linea con quanto sancito dalla normativa italiana, per evitare che l’eventuale apertura di sedi all’estero possa essere vista come uno strumento di elusione fiscale o di esterovestizione.
Espandere il business delle imprese all’esterno è oggi per voi una vera e propria missione. Ma oggi vi occupate anche di sensibilizzare gli imprenditori italiani su una cultura aziendale più innovativa.
Assolutamente sì! Oggi siamo nel board di un’Associazione, la OpenIndustria, il cui obiettivo è quello di divulgare la cultura imprenditoriale industriale del nostro Paese, per ricordare quello che troppo spesso viene dimenticato, ossia che l’Italia è una delle sette potenze industriali del mondo, dotata di un’economia molto forte e stabile. In un mondo sempre più globalizzato, l’internazionalizzazione rappresenta un’ottima opportunità per essere più competitivi nello scenario internazionale globale (nel primo semestre del 2024 l’Italia si posiziona al quarto posto a livello mondiale per export). Tuttavia, le PMI, che rappresentano circa il 95% del tessuto imprenditoriale italiano, non sono sufficientemente strutturate per affrontare con successo i mercati esteri, quando invece potrebbero ulteriormente dare slancio a questi dati che sono già di per sé positivi. L’auspicio, e conseguentemente la nostra sfida più ambiziosa, è che in futuro un numero maggiore di PMI possano aprirsi con fiducia ai mercati esteri con la consapevolezza però che in questo campo è fondamentale affidarsi ad un partner qualificato che sia realmente in grado di promuovere con un metodo certificato la loro crescita internazionale.