Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Federico II di Napoli ed essersi specializzato dapprima presso lo stesso ateneo in Urologia, frequentando la scuola del Prof. Vincenzo Mirone, e aver conseguito successivamente il dottorato di ricerca in scienze chirurgiche urologiche presso lo stesso ateneo e master II livello in Andrologia, il dott. Gennaro Iapicca ha maturato una significativa esperienza nella cura delle patologie che sono a carico dell’apparato genito-urinario. Per la cura dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) oggi utilizza una innovativa tecnologia che si sta diffondendo velocemente: l’EchoLaser SoracteLite, che offre numerosi vantaggi ai pazienti.
di Roberta Imbimbo
Dott. Iapicca, che cos’è l’EchoLaser SoracteLite?
E’ un innovativo trattamento laser, guidato da ultrasuoni, particolarmente efficace per la cura dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (malattia comune che consiste nell’ingrossamento benigno della ghiandola prostatica, con conseguente compressione del canale che porta all’esterno le urine). Questo sistema tutto italiano – prodotto da Elesta Spa, azienda med-tech con sede in Toscana – non va confuso con i sistemi laser in uso da anni in urologia per la chirurgia transuretrale. E’ composto da un ecografo e un modulo laser multi-sorgente, ed è integrato con un sofisticato software di ultimissima generazione (ESI – Echolaser Smart Interface) per la pianificazione e il controllo real-time del trattamento stesso. La guida ecografica consente infatti al medico di posizionare in maniera rapida e sicura più applicatori della luce laser contemporaneamente e di monitorare in tempo reale gli effetti provocati dal fascio di luce sulle cellule colpite. Le sonde laser introdotte attraverso la cute del perineo (del calibro di poco superiore a un normale ago usato per iniezione intramuscolare) emanano energia in grado di trattare il tessuto con il quale vengono a contatto. Si tratta, dunque, di una metodica assolutamente micro-invasiva e non chirurgica, che consente una sensibile riduzione del volume della prostata, con conseguente liberazione del canale uretrale dai processi compressivi che ostacolano il normale flusso urinario. Questo si traduce, per il paziente, in una graduale risoluzione dei sintomi ed un progressivo miglioramento della sua qualità di vita.
Più nello specifico, quali vantaggi offre questa metodologia al paziente?
I vantaggi offerti da questo sistema non chirurgico micro-invasivo sono molteplici. L’intervento è eseguito per via cutanea trans-perineale (e non transuretrale), in anestesia locale e può durare dai 10 ai 30 minuti a seconda dell’estensione della zona da trattare. Grazie alla non invasività del trattamento, si conservano le normali funzioni fisiologiche maschili (erezione ed eiaculazione) e vi è un minor rischio di complicanze (incontinenza e infezioni) rispetto all’intervento di chirurgia classica; la totale atraumaticità consente inoltre al paziente un più rapido ritorno alle proprie attività quotidiane (l’uso del catetere è limitato a pochi giorni). Per di più l’assenza di ospedalizzazione – l’intervento viene realizzato ambulatorialmente o in regime di day hospital – assume un ruolo fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria dovuta ai contagi Covid 19 nosocomiali.
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