Paolo Ruggeri, Presidente di ACSI e BiG academy, e Ludovica Fiaschi, direttrice di ACSI e BiG Academy, in questa lunga intervista raccontano com’è nata questa prestigiosa Accademia di alta formazione manageriale.
Ing. Ruggeri, com’è nata BiG “Academy” ? Qual è la visione di fondo che ha portato alla nascita di un progetto così innovativo?
BiG Academy è l’unico progetto di alta formazione manageriale in Italia che nasce dall’impresa per l’impresa, concepito e realizzato con il contributo fondamentale della grande impresa. Le grandi corporate hanno oggi una grande sfida e nel contempo una grande responsabilità, ovvero quella di impegnarsi per la preservazione e la crescita delle aziende di filiera che sono per lo più PMI e in molti casi anche imprese a conduzione familiare che, pur vantando eccellenze di prodotti e di servizi, sono purtroppo carenti dal punto di vista della manageralizzazione; peculiarità di alto valore aggiunto e competitivo, indispensabile per operare con successo in una filiera continuamente esposta alle sfide del mercato globale. Con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento ed alla crescita delle imprese di filiera, creando in tal modo delle filiere evolute, integrate e capaci di competere, nel 2019 alcune grandi imprese del settore energetico, metalmeccanico, ottico, informatico – Baker Hughes, El.En Group, KME, Leonardo, Thales – hanno dato vita a BiG Academy, una Management Academy basata sul peer learning, ideata e gestita da ACSI (Associazione per la Cultura e lo Sviluppo Industriale) in collaborazione con l’Università di Firenze. Nel corso di questi primi quattro anni di vita sono entrate a far parte dell’Associazione altre 12 aziende provenienti da settori diversi dando al progetto BiG Academy una dimensione ben più ampia di quella originale. Grazie infatti alla sua visione innovativa, l’iniziativa ha conosciuto una rapida espansione: da progetto verticale sulle filiere, in breve tempo si è trasformato in un progetto orizzontale che coinvolge attori economici diversi non solo del territorio regionale toscano, dove è nata questa idea rilevatasi poi vincente, ma di tutto il Paese.
Dott.ssa Fiaschi, qual è dunque il valore aggiunto del vostro metodo?
È una metodologia mista e a doppia dimensione perché prevede una docenza condotta in coppia: esponenti del mondo universitario si confrontano con top manger di comprovata esperienza aziendale per trasferire, con approccio sinergico ai futuri manager delle PMI, tutte le conoscenze specialistiche di cui necessitano per aumentare il proprio bagaglio di competenze. Il livello di competenze è importante per poter parlare tutti la stessa lingua, per riuscire a fare sistema e, insieme, tenere alta la competitività del comparto industriale italiano. I partecipanti – oggi in numero sempre più nutrito, appartenenti ai più disparati settori economici (a testimonianza del fatto che BiG Academy è un progetto che si adatta bene ad ogni contesto industriale) – sperimentano diversi livelli di apprendimento su aree tematiche di assoluto prestigio (Governance, Internazionalizzazione, Finanza, Operations, Transizione energetica e digitalizzazione, Sviluppo organizzativo). Da una parte, le buone pratiche aziendali trovano profondità e ampiezza nei modelli accademici, dall’altra, la teoria trova riscontro in esempi e dimostrazioni pratiche reali. In conclusione, il nostro modello di alta formazione manageriale rappresenta senza ombra di dubbio una grande opportunità per le PMI di crescere e prosperare nel proprio mercato di riferimento; di avere lo stesso livello di cultura manageriale e lo stesso linguaggio di business della grande impresa; e non di meno di aumentare sensibilmente la competitività del Sistema Italia creando delle filiere evolute e attrattive.