Con oltre 20 anni di presenza sul territorio nazionale, CIEMME S.R.L. – CAMPOBASSO&MAIONE – si è confermata una realtà capace di coniugare competenze ingegneristiche al mondo dei trasporti e dell’edilizia, operando con successo in tutta Italia nel campo della progettazione edile, strutturale ed impiantistica, direzione lavori, sicurezza dei cantieri e collaudi. La mission della società napoletana è quella fornire al cliente opere “chiavi in mano” secondo una filosofia rispettosa dell’ambiente, dei tempi, dei costi e della qualità dalla progettazione, e l’ottenimento dei permessi necessari, il controllo dei lavori e il collaudo degli stessi. Tali peculiarità le hanno consentito di operare con le principali stazioni appaltanti in campo sia privato che pubblico, espandendosi oltre la sede principale di Napoli, anche a Anagni, Pescara e Udine. L’azienda è operativa negli ambiti più ampi, dalle opere infrastrutturali (centri logistici, terminal aeroportuali e ferroviari, porti, strade, ponti ed opere in sotterraneo) alla realizzazione di edifici prestigiosi (strutture sanitarie, sportive, luoghi di culto e per l’istruzione) e grandi poli commerciali. Oggi CIEMME S.R.L. con i Responsabili tecnici ing. Campobasso Felice e ing. Campobasso Luciano, e il proprio C.E.O. ing. Ernesto Maione si occupa di appalti in tutto il territorio nazionale insieme con il proprio team di tecnici, altamente qualificati, ed opera in un ambiente multiculturale e multidisciplinare, fonte continua di stimoli, dibattito e collaborazione tra le diverse competenze professionali. Come dice il titolare l’ing. Felice Campobasso il motto dell’azienda è: Nulla è impossibile, è solo matematicamente improbabile….
Ing. Campobasso, oggi si stente sempre più parlare di riqualifica ponti e strutture, secondo lei che cosa dovrebbe cambiare?
Sicuramente l’aspetto della manutenzione ordinaria e straordinaria è uno dei punti fondamentali e critici nella gestione delle concessioni trasportistiche. A valle di un periodo storico in cui si sono visti incidenti importanti è stato forse necessario alzare l’asticella della qualità della manutenzione andando così ad integrare l’asset ispettivo e valutativo delle opere con l’asset tecnico di chi deve progettare gli interventi da fare. La nostra società si occupa ormai da anni, collaborando con i Concessionari più noti delle strade nazionali, della ricerca di soluzioni altamente tecnologiche atte a migliorare quando sopra descritto, con la filosofia che un giorno i nostri figli percorreranno quelle strade, quei ponti e dovranno pertanto essere tranquilli nel farlo. Ecco, secondo il mio modestissimo parere bisognerebbe cambiare l’approccio alla Cultura della Manutenzione.
E secondo lei quali sono state le cause del degrado dei ponti e delle strutture?
Beh non vorrei dilungarmi ma sicuramente l’errata progettazione, l’impiego di materiali scadenti, la cattiva esecuzione, il clima, la presenza nel sottosuolo di servizi e di elementi estranei, la scarsa preparazione delle maestranze etc etc. In estrema sintesi, la mancanza di controlli adeguati e di una politica di manutenzione preventiva ha portato ad eseguire interventi improvvisati: si rompe qualcosa si aggiusta qualcosa. Ecco quindi il collegamento a quanto detto prima, la Cultura della manutenzione, questa illustre sconosciuta…
Complicato in un paese dove tutti sanno già tutto?
È appunto un problema collettivo. Ma le soluzioni “leggere” ci sono. Prima di tutto lavorare bene è la stessa cosa che lavorare male, a questo punto perché non intervenire nel modo migliore? Pensiamo ad una casa dove bisogna eseguire degli interventi, se lavori bene non è necessario trasferire e metter fuori una famiglia per rendere più sicura la casa in cui vive. Si fa il cantiere con la famiglia dentro. E cambia tutto! Interventi di questo tipo, che tra l’altro abbassano sensibilmente i costi, sono davvero intelligenti: non solo possono far evitare lutti dolorosissimi ma il Paese ci guadagna rispetto agli interventi dopo un sisma o un’inondazione o un evento eccezionale.
Negli anni siete diventati un punto di riferimento importante nel settore ingegneristico. Quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitor?
Oltre all’esperienza maturata in tanti anni di attività, il nostro principale valore aggiunto è rappresentato dalla capacità di sapere curare progetti infrastrutturali a 360 gradi dalla fase degli studi di fattibilità all’ottenimento delle fasi permessuali, dalla progettazione preliminare a quella esecutiva, direzione lavori e collaudi, individuando sempre le soluzioni migliori, che siano al contempo ben integrate con il territorio, sostenibili ed innovative, per garantire la sicurezza dell’utenza e la durabilità dell’opera nel tempo. Peculiarità che ci ha consentito di crescere notevolmente in un mercato competitivo e in continua evoluzione, infoltendo anno dopo anno il nostro parco clienti, per lo più grandi Gruppi dislocati su tutto il territorio nazionale.