Mercati nervosi, lo spread torna a salire. Trump preoccupa con nuovi dazi

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MILANO – Ore 15:30. Donald Trump si riprende la scena sui mercati finanziari internazionali, mentre la formazione del governo Conte mantiene l’Italia tra gli osservati speciali degli investitori. Il loro nervosismo si riflette nelle oscillazioni dello spread tra Btp e Bund tedeschi, che nella prima parte della giornata ritraccia dopo la fiammata di ieri, poi torna a salire oltre i 190 punti base, per un rendimento del decennale che riavvicina il 2,4%.

I toni rispetto alla disciplina di bilancio restano accesi. “L’Europa consiglia, a volte minaccia, e ci dice: dovreste fare una manovra da 10 miliardi di euro di tasse. Ma stiamo scherzando? L’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno sono le tasse, penso che ci abbiate votato per fare l’esatto contrario di quello che l’Europa ci ha suggerito o imposto con la minaccia”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook.

I mercati azionari europei trattano incerti, dopo la debolezza registrata in Asia: tornano a preoccupare le tensioni commerciali. Anche Piazza Affari ricalca l’andamento dei titoli di Stato: dopo la mattinata positiva, il Ftse Mib gira in rosso dello 0,5%. Deboli le altre: Londra cede lo 0,3% come Francoforte lo 0,15%, Parigi resta aggrappata alla parità. Wall Street apre in calo con il Dow Jones che lima lo 0,2%, in linea con lo S&P500, mentre il Nasdaq lima lo 0,1%.

MILANO – Ore 15:30. Donald Trump si riprende la scena sui mercati finanziari internazionali, mentre la formazione del governo Conte mantiene l’Italia tra gli osservati speciali degli investitori. Il loro nervosismo si riflette nelle oscillazioni dello spread tra Btp e Bund tedeschi, che nella prima parte della giornata ritraccia dopo la fiammata di ieri, poi torna a salire oltre i 190 punti base, per un rendimento del decennale che riavvicina il 2,4%.

I toni rispetto alla disciplina di bilancio restano accesi. “L’Europa consiglia, a volte minaccia, e ci dice: dovreste fare una manovra da 10 miliardi di euro di tasse. Ma stiamo scherzando? L’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno sono le tasse, penso che ci abbiate votato per fare l’esatto contrario di quello che l’Europa ci ha suggerito o imposto con la minaccia”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook.

I mercati azionari europei trattano incerti, dopo la debolezza registrata in Asia: tornano a preoccupare le tensioni commerciali. Anche Piazza Affari ricalca l’andamento dei titoli di Stato: dopo la mattinata positiva, il Ftse Mib gira in rosso dello 0,5%. Deboli le altre: Londra cede lo 0,3% come Francoforte lo 0,15%, Parigi resta aggrappata alla parità. Wall Street apre in calo con il Dow Jones che lima lo 0,2%, in linea con lo S&P500, mentre il Nasdaq lima lo 0,1%.

L’euro è in rimonta nei confronti del dollaro, dopo la pubblicazione del rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce e all’indomani delle minute della Fed. Ora viene scambiato a 1,1731 dollari mentre ieri aveva chiuso la seduta a 1,1697.

La nuova intemerata del presidente Usa ha portato La Borsa di Tokyo a chiudere in deciso calo sulla scia dei timori di nuove tensioni commerciali. Occhi puntati anche sull’atteso vertice tra Usa e Corea del Nord. L’indice Nikkei ha terminato la seduta in calo dell’1,11% a 22.628,16 punti mentre il più generale indice Topix ha ceduto l’1,21% a 1.775,65 punti. I listini americani sono reduci da una seduta positiva, dopo che le minute della Fed hanno mostrato che tra i banchieri centrali americani non c’è particolare urgenza di alzare i tassi mentre l’economia migliora. A fine giornata, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,21% e il Nasdaq è salito dello 0,64%.

Sul fronte macroeconomico si registra il leggero calo della fiducia dei consumatori in Germania. Secondo quanto comunicato oggi l’indice di fiducia Gfk relativo al mese di giugno si è attestato a 10,7, in leggera flessione rispetto al 10,8 registrato a maggio. “La cancellazione dell’accordo nucleare iraniano da parte del presidente degli Stati Uniti non ha pesato in modo particolare sul morale dei consumatori”, commentano dall’istituto. Sempre in Germania, il Pil ha segnato nel primo trimestre del 2018 una crescita dello 0,3% rispetto ai tre mesi prima e del 2,3% su base annua: la lettura finale conferma le stime e con esse il rallentamento dell’economia tedesca, che negli ultimi tre mesi del 2017 era cresciuta dello 0,6%. Dalla Gran Bretagna si attendono le vendite al dettaglio e dalla Bce le minute dell’ultima riunione. Negli Stati Unit, i sussidi di disoccupazione sono saliti più delle attese di 11mila unità.

Tra le materie prime, si registra il calo del petrolio a New York, dove le quotazioni perdono l’1,22% a 70,97 dollari al barile. Quotazioni dell’oro poco mosse sui mercati asiatici: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.295 dollari l’oncia.

fonte: http://www.repubblica.it/economia/2018/05/24/news/borsa_24_maggio_2018-197221543/