SALVATORE SANSALONE Centro di Chirurgia Ricostruttiva dell’Uretra, l’eccellenza al servizio del paziente

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Le ultimissime frontiere nel trattamento della stenosi uretrale

L’Italia si conferma leader nel mondo nella chirurgia dell’uretra, una specializzazione in cui il Made in Italy è sinonimo di eccellenza grazie al lavoro del Prof. Salvatore Sansalone e del Prof. Guido Barbagli che ha dato il suo nome ad una tecnica ricostruttiva utilizzata nel trattamento della stenosi uretrale. Una patologia dell’apparato genitale maschile che consiste nel restringimento o addirittura nella completa ostruzione del lume dell’uretra, il canale attraverso cui viene espulsa l’urina accumulata nella vescica. “Un intervento non eseguito a regola d’arte può determinare complicazioni, danni alla funzione sessuale e la necessità di intervenire nuovamente, oltre che una serie di problematiche psicologiche che possono interferire con la vita sessuale e di coppia. Questo è il motivo per cui bisogna rivolgersi esclusivamente a centri altamente specializzati!” asserisce con enfasi il dott. Salvatore Sansalone, Urologo Andrologo di prim’ordine, Direttore del Centro di Chirurgia Ricostruttiva dell’Uretra, Professore aggregato dell’Università Tor Vergata di Roma, Consulente Urologo presso il Ministero della Salute, già a capo del Centro per l’Infertilità Maschile della struttura stessa.

di Roberta Imbimbo

 

Prof. Sansalone, quali possono essere le cause di questa patologia altamente invalidante?

A determinare la stenosi dell’uretra è la formazione di tessuto cicatriziale tale da determinarne un’ostruzione parziale o totale; tale formazione può dipendere da diversi fattori: da infezioni urinarie o sessuali, da traumi legati, ad esempio, all’impiego di catetere urinario o incidenti stradali, da malattie come il Lichen Sclerosus, da tumori o da interventi chirurgici per ipospadia non riusciti. In tutti questi casi è necessario riaprire il canale uretrale e ripristinare la sua funzionalità, il tutto preservando la funzione sessuale ed estetica.

In presenza di quali sintomi è opportuno rivolgersi ad uno specialista?

Ovviamente i sintomi della stenosi uretrale dipendono dal grado di stenosi stessa: i casi più gravi si caratterizzano per disturbi via via più severi. Generalmente il paziente lamenta: sensazione di ostacolo al passaggio delle urine, gocciolamento poco dopo aver urinato (post-minzionale), incontinenza, svuotamento incompleto della vescica come anche l’esigenza di urinare spesso, bruciore ad urinare, infezioni urinarie costanti talvolta anche con febbri scuotenti, sangue nelle urine e nel liquido seminale. Quando i sintomi descritti si accompagnano a dolore e/o pregiudicano il tenore di vita (come nel caso di ritenzione urinaria acuta o insufficienza renale), è bene rivolgersi ad uno specialista. In questo tipo di chirurgia, infatti, è necessario affidarsi a Centri qualificati, i cui chirurghi hanno all’attivo numerosi casi l’anno, trattati con successo proprio grazie all’esperienza degli operatori stessi. Non a caso, la Clinica Sanatrix ha voluto colmare la carenza di strutture altamente specializzate al Centro–Sud Italia, aprendo il Centro per la Chirurgia Ricostruttiva dell’Uretra, da me diretto, diventato in poco tempo un importante punto di riferimento nazionale ed internazionale per la diagnosi e cura della stenosi uretrale: professionisti con ben oltre 3000  interventi eseguiti ad oggi, con una media di 400 casi l’anno, il 25% dei quali provenienti da tutto il mondo!

Come viene trattata oggi questa patologia?

Per risolvere la stenosi uretrale bisogna intervenire chirurgicamente. La scelta dell’intervento chirurgico dipende, ovviamente, dalle caratteristiche della patologia (causa, lunghezza e sede) e dall’anamnesi del paziente (età, malattie correlate, condizioni generali ecc.).

L’uretrotomia endoscopica è una tecnica assolutamente mininvasiva, che consiste in un’incisione endoscopica del canale uretrale mediante una lama “a freddo” (uretrotomia secondo Sachse). Il successo della metodica si attesta intorno al 60%: il suo limite principale è, infatti, rappresentato dal fatto che può essere proposta solo in caso di stenosi dell’uretra brevi. L’unica valida soluzione a lungo termine è rappresentata dall’uretroplastica, delicata procedura specialistica che prevede la rimozione e/o la sostituzione del segmento uretrale stenotico con trapianto di mucosa orale.  In mani esperte il tasso di successo di tale tecnica chirurgica è molto incoraggiante (85%). Nel caso di una stenosi uretrale post-traumatica di lunghezza di circa 1/1.5 cm si può utilizzare la tecnica end to end anastomosis, che garantisce un successo del 92%.

Prof. Sansalone, il Prof. Barbagli ha dato il suo nome ad una tecnica ricostruttiva utilizzata nel trattamento della stenosi uretrale. Di cosa si tratta?

Si tratta di un vero e proprio intervento, che coniuga l’urologia alla chirurgia plastica ricostruttiva e all’andrologia, grazie al quale è possibile ripristinare la funzione urinaria e sessuale utilizzando tessuti del paziente. Il mio collega ha avuto la felice intuizione di usare un lembo di mucosa prelevata all’interno della guancia; una rivoluzione rispetto al passato (quando si usava una porzione di cute prelevata dal glande con la circoncisione) che offre un tasso di successo elevatissimo. Questa metodica offre numerosi vantaggi. Il fastidio del prelievo dura pochi giorni, il paziente può riprendere a mangiare il giorno dopo l’intervento e i punti di sutura si riassorbono dopo circa un mese.

 

 

Per maggiori info: www.stenosiuretrale.it

salvatore.sansalone@yahoo.it

www.salvatoresansalone.com

Clinica SANATRIX: 06-86321981-Roma 331-3369398