Fondata nel 2006 da un imprenditore giovane e lungimirante, Gianfranco Ricca, l’Athena Financial Advisory ha affermato sin da subito la propria leadership nel mercato della consulenza aziendale, bancaria e finanziaria, grazie ad un servizio di qualità reso da professionisti esperti e competenti.
di Roberta Imbimbo
Dott. Ricca, può raccontarci la sua storia professionale?
Ho cominciato 20 anni fa come consulente aziendale, approfondendo sin dagli albori della mia esperienza lavorativa tutta la normativa sui c.d. “Accordi di Basilea I, II e III”, emanata per regolamentare in maniera dettagliata il contesto normativo nel quale operavano le banche. In quegli anni – era il 1988 quando fu introdotto il primo Accordo di Basilea – non erano pochi gli istituti bancari che avevano una condotta “aggressiva”, che probabilmente pose la basi per la eclatante crisi economica esplosa pochi anni dopo. La mia passione smisurata per i temi finanziari e bancari, mi ha portato nel tempo a studiare in maniera dettagliata anche tutta la normativa che regola i rapporti tra banche ed impresa, senza mai smettere di offrire consulenza a 360 gradi a prestigiose aziende del settore. Nel 2006, dopo anni di intensa gavetta, ho deciso di fondare la prima realtà del Gruppo Athena, la Athena Consulting, con l’obiettivo di offrire una vasta gamma di servizi di alta qualità in materia finanziaria, bancaria ed aziendale.
Nello specifico, qual è la mission della società da lei fondata?
Migliorare il rapporto che intercorre tra il sistema finanziario e le imprese, seguendo le attività di tutti gli stakeholder interessati. Il nostro obiettivo è sviluppare al meglio il sistema di marketing finanziario di un’impresa, per meglio impostare la sua strategia di business e, al contempo, migliorare il suo merito creditizio verso il sistema bancario, ovvero la sua affidabilità dal punto di vista economico e finanziario. Documenti importanti quali, ad esempio, il business plan e il budget, l’analisi di bilancio, la rilevazione degli indici finanziari che consentono di valutare l’equilibrio dell’azienda, e degli indici di redditività (ROI, ROE, ROS) che evidenziano invece la sua capacità di produrre reddito nel tempo, sono adempimenti tutti che richiedono un’adeguata preparazione in materia finanziaria. Per questo è importante affidarsi alla consulenza di un partner qualificato e competente, che conosca bene tutta la normativa (peraltro di difficile trattazione) e che sappia orientare i propri clienti verso una cultura più logica e più razionale anche in fatto di finanza. Per le imprese del futuro ci vogliono infatti approcci e metodi del tutto innovativi, come ad esempio quello di dividere gli asset dell’impresa per competenze, affidando determinate mansioni ad esperti preparati che sappiano rappresentare al meglio tutte le dinamiche aziendali! L’Athena Financial Advisory, grazie ad un team di professionisti altamente specializzati e ad un sistema informatico di ultimissima generazione basato sull’intelligenza artificiale, è in grado di aiutare le aziende a redigere in maniera precisa e trasparente tutti i documenti finanziari importanti, fornendo anche macro previsioni economiche di settore (analizzando ad esempio i punti di forza e debolezza dell’impresa nel mercato di riferimento), per presentare in maniera ottimale le dinamiche aziendali verso il sistema.
Adempimenti molto importanti anche alla luce dell’evoluzione della normativa in tema di default. Cosa cambia per le imprese, a partire dal primo gennaio 2021?
Le nuove regole dettate dall’UE, molto più stringenti rispetto a quelle finora adottate a livello nazionale, introducono una nuova definizione di default, quantificando la soglia oltre la quale l’impresa deve essere obbligatoriamente classificata in stato di sofferenza bancaria. A partire dal primo gennaio di quest’anno, la banca sarà tenuta a determinare l’inadempienza dell’impresa se la stessa è in arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni di un’impresa verso la banca. In questo caso, l’istituto di credito che lo ha precedentemente finanziato, può effettuare una specifica segnalazione alla Centrale Rischi della Banca d’Italia. Alla luce di tale evoluzione normativa, le aziende dovranno porre molta più attenzione agli sconfinamenti che risultano presso le banche dati (banca d’Italia e Crif); dovranno dotarsi di un’organizzazione interna impeccabile, per redigere correttamente tutta la documentazione necessaria ad avere una migliore visibilità verso il sistema bancario.
Il tutto si interfaccia con la nuova Legge sulla crisi d’impresa e dell’insolvenza. E non solo…
Esattamente. A partire dal 30 giugno del 2021 entreranno in vigore le nuove linee guida dell’European Banking Association (EBA) sulla concessione e sul monitoraggio del credito, che mirano a garantire degli standard solidi e prudenti per l’assunzione, la gestione e il monitoraggio del rischio di credito, affinché i prestiti di nuova costituzione siano di elevata qualità creditizia. Alla luce di tali nuove disposizioni, ogni impresa dovrà dotarsi di un dossier informativo completo, specifico ed attento sulle varie dinamiche aziendali, fornendo non solo meri dati quantitativi ma anche qualitativi e prospettici di mercato per evitare il rischio di insolvenza. In altri termini, le imprese dovranno predisporsi ad un radicale cambio culturale, perché ai sensi all’articolo 377 del nuovo codice sulla crisi d’impresa e d’insolvenza, tutti gli amministratori sono tenuti ad avere gli adeguati assetti organizzativi all’interno dell’azienda, altrimenti risulteranno direttamente responsabili del default dell’impresa stessa. È tempo, ormai, che le aziende comprendano la necessità di dotarsi di un assetto organizzativo adeguato all’interno della propria organizzazione, per affrontare al meglio quel cambio culturale necessario a sopravvivere nel lungo periodo in un mercato sempre più competitivo.