Buffon, addio alla Juventus: “Sabato mia ultima partita”

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TORINO – Un addio alla Juventus che lascia aperte molte porte: per la scelta definitiva bisognerà attendere la prossima settimana. Non regala colpi di scena, ma non dirada la nebbia sul futuro, la conferenza stampa di Gianluigi Buffon, accompagnato dal presidente bianconero e amico, Andrea Agnelli, e assistito dalla prima fila da tutta la dirigenza bianconera e da Giorgio Chiellini, il suo successore per la fascia di capitano.

Il primo annuncio arriva proprio dalla voce del presidente bianconero – “Gli affetti non possono incidere sulla programmazione, il portiere della Juventus il prossimo anno sarà Szczesny, oggi ci tengo a dire solo una cosa, grazie Gigi per questi 17 anni straordinari” – e rompe gli argini delle emozioni e dei ricordi, visibili negli occhi lucidi e nella voce rotta dall’emozione del portiere della Juventus e della Nazionale. Ancora per qualche giorno.

Gianluigi Buffon, cosa farà da grande?
“Sabato giocherò una partita e questa è l’unica cosa certa che so di fare. Con Andrea Agnelli c’è un dialogo continuo e sa tutto quello che sta accadendo intorno a me: sono arrivate delle proposte e delle sfide stimolanti sia in campo che fuori dal campo e la più importante fuori dal campo me l’ha fatta pervenire proprio Andrea. Dopo questi tre giorni densi di emozioni, dopo due o tre giorni di riflessioni prenderò la decisione definitiva”.

C’è stato un momento in cui, in questa stagione, hai pensato di chiudere l’ultima stagione senza vittorie?
“Quest’anno è stato snervante, forte dal punto di vista emotivo. Solitamente le emozioni vere arrivano a marzo, quest’anno già a novembre ci siamo fatti carico con Giorgio e gli altri del fallimento del Mondiale. Poi è stata una stagione con dei bassi clamorosi e inaspettati e dei picchi incredibili. Questo ha fatto sì che la razionalità venisse meno e qualche perplessità dopo Juve-Napoli c’era. Invece per l’ennesima volta abbiamo dato una risposta incredibile”.

Eppure le sue parate stridono con l’età anagrafica. Un anno in più lo avrebbe potuto fare?
“La prossima settimana sarà quella delle decisioni definitive. Fino a 15 giorni fa ero un ex giocatore e l’avevo accettato con serenità, quindi qualunque cosa capiti sarò felice e sereno, non volevo intaccare questa mezza vita con la Juve e deludere le loro aspettative. Sono convinto che la Juve debba programmare il futuro, io che sono stato giocatore per quasi 20 anni e capitano per 7-8 sono il primo che lo capisce. Era giusto concludere nel miglior modo possibile, poi la Juve ha un portiere eccelso almeno al mio pari e che ha 13 anni in meno di me.

Tra le proposte è da escludere l’Italia?
Non se ne parla per l’Italia. Ci poteva essere un ritorno al Parma, ma sono cose romanzate, ma niente di più.

Quanto è orgoglioso di quello che ha fatto dal 2010 in poi, con l’infortunio che faceva pensare fossi finito?
“Quella è stata la svolta. In quel momento tutti pensavano che Buffon avesse finito la sua grande carriera. Ho trovato dentro di me, anche grazie a loro, la forza per dire che volevo che questa grande carriera diventasse unica. Sono una persona che si nutre di sogni e ambizioni e per me l’essenza della vita è quella: trovare una sfida”.

Qual è il sentimento prevalente in questo momento?
“Una grande gratificazione. Per il futuro devo dire che non ho paura, un po’ di incertezza come succede a chi fa grandi cambiamenti”.

Che mestiere immagina Buffon per sé stesso?
“Per quel che riguarda il fuori campo, penso che innanzitutto serva un periodo di formazione e di presa di coscienza di ciò che vuol dire stare all’esterno del prato verde, il tipo di indirizzo specifico da prendere”.

L’ipotesi di continuare varrebbe anche per la Nazionale?
“Se Buffon era diventato un problema tre mesi fa non oso pensare cosa possa essere tre mesi dopo. Diventerebbe qualcosa di complicato da gestire, qualcosa dal quale voglio tenermi lontano perché non penso di meritarlo. E poi penso che la Nazionale abbia già dei grandi e giovani portieri che hanno bisogno di fare le loro esperienze. Quindi il 4 giugno non sarò in campo con la maglia azzurra per Italia-Olanda, la Nazionale ha caratterizzato il mio percorso e la mia vita calcistica e le persone che hanno composto la dirigenza e la squadra il meglio di loro me l’hanno dato mentre combattevamo per i risultati. Non ho bisogno di altri attestati di stima, affetto e celebrazioni varie. Le persone vanno celebrate da vive e non da morte, se si ritiene lo meritino”.

Il club che ti ha contattato come potrebbe convincerti?
“Si va in base a percezioni, ciò che ti trasmette, l’importanza che puoi avere in un certo progetto, gli stimoli che potresti avere e il mio stato di forma fisico. Sono un animale da competizione e nel contesto di campionati di terza o quarta fascia non potrei vivere e non mi sentirei a mio agio”.

Che stato d’animo hai aspettando la decisione della Uefa su quanto successo a Madrid?
“Per quella che potrebbe essere una squalifica per il dopo Madrid penso sia anche giusto. Credo che l’arbitro abbia decretato un’espulsione che a oggi non ho ancora compreso. Anche voi più che focalizzarvi sulle mie dichiarazionidovreste porre un interrogativo su un’azione che non trova un riscontro coerente. Per quello che ho esternato fuori dal campo è evidente che abbia trasceso e di quello ne sono estremamente dispiaciuto. A distanza di giorni ho detto che il Buffon di quella sera con i sentimenti e l’animo dilaniato di quella sera, non poteva che dire quelle cose. Ho detto anche che mi è dispiaciuto aver offeso l’arbitro, fa un lavoro difficile. Se l’avessi visto dopo due giorni l’avrei abbracciato chiedendogli scusa, ma conservando il mio pensiero”.

Ha mai pensato a un futuro totalmente lontano dal calcio?
“Sì, è stata un’annata faticosa ed emotivamente febbraio e marzo per me sono stati molto complicati. L’elaborazione del lutto di smettere di giocare ti appesantisce e ti tocca dentro, però poi da aprile sono tornato ad essere leggero, fiducioso e felice come lo sono stato nei giorni migliori”.

Cosa si aspetta da sabato?
“Voglio viverla normalmente come sono abituato a fare io per i grandi eventi. Non chiedo niente se non quello che già mi è stato dato: rispetto, stima, affetto, il sentire che sono stato sempre percepito come uno della Juve e uno da Juve. Per me questa è la più grande vittoria, poi per le celebrazioni non sono un soggetto adatto”.

Sabato con il suo ritiro si chiude un ciclo?
“Sarebbe grave. Se pensassi una cosa simile significherebbe che non avrei capito nulla della Juve e avrei speso male questi anni. Se io avessi solo la minima presunzione che la Juve senza di me finirebbe un ciclo sarei da rinchiudere. L’unica certezza che ha un tifoso della Juve è la famiglia. Una famiglia che è 95 anni che guida questa squadra con tali risultati ha una forza data dai risultati pazzesca”.

Cosa si sente di dire a Chiellini?
“A Giorgio non posso dare consigli. Con lui abbiamo vissuto in simbiosi per 13 anni nello spogliatoio e in campo. Giorgio incarna alla perfezione quello che deve essere il capitano della Juventus. Posso solo fargli un in bocca al lupo speciale e sincero, perché tra i traguardi che ho raggiunto c’è anche quello dell’imbattibilità: di quel record io valgo un ventesimo e devo ringraziare Giorgio e tutti. Sono sicuro che non mi farà rimpiangere”.

PSG OFFRE UN BIENNALE – Tra Gigi Buffon e l’addio al calcio giocato ci sarebbe di mezzo il Psg. Almeno stando a quanto scrive Le Parisien sul suo sito online, secondo cui il club di Nasser Al-Khelaifi avrebbe contattato il portiere azzurro offrendogli un biennale. La notizia rimbalza subito dopo la conferenza stampa in cui stamani Buffon ha annunciato l’addio al club bianconero. A stimolarlo ci sarebbe adesso la proposta del Psg alla ricerca di un portiere titolare per la prossima stagione, non essendo Areola e Trapp riusciti a convincere la dirigenza qatariota. Per Gigi Buffon ci sarebbe invece l’opportunità di poter correre ancora per la Champions, l’unico grande trofeo che manca al suo ricchissimo curriculum.

fonte:http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2018/05/17/news/buffon_addio_al_calcio_diretta-196617381/