Il Decreto Legislativo 10 marzo 2023 n. 24 nasce dalla necessità di dare attuazione alla Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione o che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. “Tale Direttiva, che ha introdotto una serie di norme minime comuni volte a garantire un elevato livello di protezione ai whistleblowers pubblici e privati, rappresenta senza ombra di dubbio un importante strumento di prevenzione degli illeciti”, afferma in questa lunga intervista Manolo Valori, Direttore Tecnico di CVI Italia, sede italiana del gruppo slovacco CVI SRO, una delle più importanti realtà nel settore delle certificazioni volontarie con accreditamento internazionale.

di Roberta Imbimbo

Dott. Valori, cosa prevede e perché è così importante il D.lgs. 24 del 10/2/23?

Una premessa è necessaria. Chi lavora per un’organizzazione pubblica o privata, o è in contatto con essa nello svolgimento della propria attività professionale, è spesso la prima persona a venire a conoscenza di minacce o pregiudizi al pubblico interesse sorti in tale ambito. Nel segnalare violazioni del diritto unionale o nazionale che ledono il pubblico interesse, gli Whistleblowers (informatori) svolgono un ruolo decisivo nella denuncia e nella prevenzione di tali violazioni, nell’interesse ovviamente di tutta la società. I potenziali informatori sono, però, spesso poco inclini a segnalare tali illeciti nel timore di possibili ritorsioni. Ecco perché, in tale contesto, l’importanza di garantire una protezione equilibrata ed efficace degli informatori è di estrema importanza e sempre più riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale. Il D.Lgs 24 del 10/2/23  entrerà in vigore il 17 dicembre 2023 per i soggetti del settore privato che abbiano impiegato fino a 249 lavoratori nell’ultimo anno e si applicherà indistintamente sia ai soggetti del settore pubblico che alle aziende private con più di 50 dipendenti con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato; qualora, invece, si tratti di imprese operanti in settori sensibili, come quello finanziario, la disciplina troverà applicazione a prescindere dalla consistenza dell’organico aziendale.

Quali oneri incombono sugli enti del settore pubblico e privato?

Il Decreto Legislativo de quo prevede l’onere per gli enti del settore privato di procedimentalizzare le attività relative al Whistleblowing integrando il sistema degli assetti organizzativi mediante l’attivazione di un canale interno efficiente che consenta una gestione tempestiva ed efficace delle segnalazioni. Verrà inoltre attivato presso l’A.N.AC. un canale esterno al quale ci si potrà ricorrere in caso di inefficienza dei sistemi interni, ove vi sia rischio di ritorsioni in caso di denuncia interna o nel caso in cui la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse. L’obbligo di predisporre i canali di segnalazione interna grava altresì sui diversi soggetti del settore pubblico.

Quali illeciti potranno essere denunciati?

Illeciti amministrativi, contabili, civili o penali; condotte illecite rilevanti ai sensi del decreto legislativo 231/2001; e più in generale tutti i comportamenti, atti od omissioni (anche solo tentati o minacciati) che ledono l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e/o che ledono gli interessi finanziari dell’Unione. Le tutele sono estese a tutti coloro che segnalano violazioni di cui sono venuti a conoscenza nell’ambito del proprio contesto lavorativo, in qualità di dipendenti o collaboratori, lavoratori subordinati e autonomi, liberi professionisti ed altre categorie come volontari e tirocinanti anche non retribuiti, gli azionisti e le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza. La direttiva prevede che la tutela sia riconosciuta anche in caso di segnalazioni o divulgazioni rivelatesi poi infondate, qualora il segnalante abbia avuto fondati motivi di ritenere che la violazioni fossero vere, ovvero in assenza di dolo o colpa grave.

Perché oggi è importante favorire una cultura organizzativa d’impresa favorevole al whistleblowing?

Oggi le imprese con almeno 50 dipendenti dovranno necessariamente implementare al loro interno un Ufficio preposto all’analisi delle segnalazioni per verificarne la fondatezza con delle indagini interne ad hoc. Le Organizzazioni certificate sono ovviamente più pronte da questo punto di vista. La certificazione ISO 37001 “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione ” aiuta ad esempio a prevenire, individuare e gestire situazioni di corruzione da parte dell’Organizzazione, del suo personale e dei suoi soci in affari. Essa si prefigge infatti di ridurre i rischi e i costi legati a possibili fenomeni corruttivi implementando all’interno dell’Organizzazione un sistema di segnalazione dei whistleblowing, di identificazione dei rischi di corruzione e di verifica di efficacia delle misure intraprese. Le imprese certificate hanno quindi una cultura organizzativa aziendale già proiettata  alla segnalazione degli illeciti, di potenziali pericoli e possibili violazioni. Ciò consente all’Organizzazione stessa di adottare misure preventive e mitigative tempestive, riducendo così il rischio di danni reputazionali, legali o finanziari. Avere quindi una cultura organizzativa favorevole al whistleblowing è di estrema importanza oggi non solo perché consente all’azienda di affrontare le criticità in modo efficace e conforme alla normativa (evitando così le pesanti sanzioni previste per le aziende che non implementano al loro interno il sistema di segnalazione), ma anche perché i dipendenti sono incoraggiati a comportarsi in modo etico e a rispettare le normative e le politiche aziendali. In conclusione, promuovere una cultura organizzativa favorevole al whistleblowing è fondamentale per garantire la trasparenza, l’integrità e la responsabilità all’interno delle aziende, poiché essa favorisce la prevenzione dei rischi e una gestione più efficace delle problematiche, contribuendo alla creazione di organizzazioni più forti, etiche e resilienti.