Fondata a fine anni 90 da Roberto Corciulo, dottore commercialista, IC&Partners è un’azienda multinazionale che è riuscita ad affermare la sua leadership nel mercato della consulenza alle PMI, grazie ad un servizio di qualità teso ad avviare, sviluppare o rafforzare il loro processo di internazionalizzazione. Presente da oltre 25 anni in 17 Paesi con ben 27 sedi operative dirette, questa eccellenza tutta italiana è oggi in grado di offrire una consulenza qualificata ed affidabile in ambito fiscale, legale, contabile, amministrativo, finanziario e di gestione delle risorse umane all’estero oltre che nei servizi di entry strategy e di export management. Ad un anno di distanza dalla nostra ultima intervista, abbiamo deciso di incontrare nuovamente il Dott. Roberto Corciulo per capire come, in tutto questo tempo, è cambiato il contesto operativo in cui la società si trova ad operare.

di Roberta Imbimbo

Dott. Corciulo, con quale mission è nata la IC&Partners?

La società è nata alla fine degli anni 90 con l’obiettivo di affermare la sua leadership nel mercato della consulenza per l’internazionalizzazione d’impresa in ambito fiscale, legale, contabile, amministrativo, finanziario e di gestione delle risorse umane all’estero oltre che nei servizi di entry strategy e di export management. Una sfida ambiziosa che è riuscita a vincere, forte di una vision strategica, di un approccio di business innovativo teso alla centralità del cliente e nondimeno di una conoscenza approfondita delle dinamiche economiche e sociali di ogni singolo mercato estero. Oggi IC&Partners è una realtà affidabile e dinamica che conta ben 250 dipendenti e 27 sedi operative dirette dislocate in 17 Paesi. La sua mission è quella di sostenere con serietà e professionalità le PMI – che rappresentano il cuore pulsante del tessuto produttivo nazionale – in ogni fase del loro processo di penetrazione di mercati esteri inesplorati, ovvero dal momento dell’individuazione del mercato più adatto (una scelta importante che orienta l’intero processo di formulazione della strategia di sviluppo internazionale) al disegno del piano strategico fino alla sua implementazione.

Come è cambiato il contesto in cui la società si sta trovando ad operare?

L’internazionalizzazione si trova oggi davanti ad un punto di svolta epocale, poiché la globalizzazione e la digitalizzazione stanno creando un’infinità di opportunità di crescita per PMI in diversi campi e svariate aree di interesse, costringendole a raffinare le proprie strategie di espansione sui mercati esteri. Nessuna azienda può pensare di rimanere chiusa nel proprio mercato e sentirsi immune dal dover cercare nuovi sbocchi dove vendere i propri prodotti e/o trovare materie prime a costi più vantaggiosi. Ciò premesso, bisogna purtroppo considerare le pressioni provenienti dal clima geopolitico internazionale, che impattano sensibilmente su tale processo di espansione, costringendo le imprese ad un ripensamento della propria strategia di localizzazione sui mercati esteri. Lo scenario globale è infatti dominato dalle estreme tensioni e incertezze generate dall’invasione russa in Ucraina, dalle conseguenti sanzioni economiche imposte alla Russia, dal rialzo dei prezzi dell’energia e dalle conseguenti difficoltà di approvvigionamento energetico, dalle speculazioni sui prezzi delle materie prime in alcune catene di fornitura globali (nonostante le aziende possano ovviare a tale aumento incrementando i prezzi delle vendite, come effettivamente sta già avvenendo in alcuni settori, questa scelta le rende ovviamente meno competitive nel mercato di riferimento). Per le imprese italiane, soprattutto per quelle più energivore che si trovano a dover competere con player stranieri che hanno un costo di approvvigionamento energetico molto più basso, si tratta quindi di una enorme sfida, ben più difficile di quella affrontata con l’esplosione dell’epidemia, che è stata sì grave ma non ha mai coinvolto i rapporti fra Stati e soprattutto non ha mai avuto un orizzonte temporale così incerto.

In questo contesto operativo, come è possibile cogliere con successo le nuove opportunità di crescita che derivano dal processo di internazionalizzazione?

Come detto, la globalizzazione sta cambiando pelle in modo piuttosto dirompente. Le PMI italiane hanno quindi bisogno di affidarsi a figure altamente qualificate, perché il processo di internazionalizzazione necessita, oggi più che mai, di competenze manageriali specifiche in termini di conoscenza del nuovo contesto competitivo globale, delle caratteristiche politiche, economiche, legislative e sociali dei mercati di sbocco e soprattutto delle tecnologie innovative necessarie per vincere le nuove sfide imposte dalla digitalizzazione. Ben consapevole che l’export digitale rappresenta una nuova leva di sviluppo del business d’impresa sui mercati oltre confine, IC&Partners ha siglato un accordo con Webidoo Spa, società  specializzata in Digital Transformation e Digital Marketing, service in Europa della piattaforma B2B di Alibaba, che conta oltre 26 milioni di buyers attivi in oltre 190 Paesi. Grazie a questa preziosa partnership, è stata lanciata la piattaforma one stop shop “Digital +Export”per offrire alle PMI uno strumento sempre più innovativo a supporto dello sviluppo del loro business online e offline, affinché siano sempre più protagoniste attive di questa nuova rivoluzione digitale e globale in atto.

 

Per maggiori info: www.icpartners.it, info@icpartners.it