L’implantologia dentale è una branca dell’odontoiatria che ha l’obiettivo di ripristinare i denti mancanti mediante l’inserimento di radici artificiali in titanio (impianti dentali). In sostanza, l’implantologia è una procedura di riabilitazione rivolta a chi ha perso i denti naturali. Ad illustrarci le ultimissime frontiere in materia sono la dott.ssa Maria Cacciola, il dott. Luigi Vittozzi e il dott. Domenico Cacciola, del prestigioso Centro odontoiatrico Cacciola.
di Roberta Imbimbo
Dott.ssa Cacciola, in cosa consiste l’implantologia dentale?
L’intervento di implantologia dentale consiste nel posizionamento di un impianto dentale in titanio integrato nell’osso dell’arcata dentalE interessata (implantologia osteointegrata).
Il risultato è un legame stabile tra osso e impianto dentale che permette di sopportare carichi masticatori elevati. I denti artificiali sono concepiti per sostituire i denti veri ma mancanti sia nell’estetica che nella funzione masticatoria. Di solito, il tempo d’integrazione dell’impianto varia in funzione dell’osso interessato: mascellare (4-6 mesi); mandibolare (3-4 mesi).
I tempi di guarigione vengono stimati dall’implantologo, considerando anche i fattori che potrebbero rallentare l’osteointegrazione.
Che cosa è l’implantologia a carico immediato?
Inserire un impianto a carico immediato significa montare nell’immediato una protesi sull’impianto. Si tratta di una metodica particolarmente indicata per tutti coloro che desiderano, soprattutto per esigenze estetiche, recuperare il loro sorriso subito dopo il posizionamento di un impianto. Si ricorre ad essa in caso di monoedentulie; piccole riabilitazioni fisse su impianti in regioni estetiche e/o posteriori; edentulie totali. A seconda dell’entità dell’intervento e della tipologia di paziente, si può decidere di puntare il “timing” del carico immediato su giorni, settimane o mesi.
Dott. Vittozzi, come si è evoluta nel tempo questa metodica?
I primi protocolli relativi al carico immediato in implantologia, ormai risalenti a diversi decenni fa, prevedevano che un impianto dentale dovesse rimanere in ambiente sommerso (dentro la gengiva) per 3-6 mesi, allo scopo di evitare ogni trauma nella fase di guarigione. Successivamente, numerosi studi scientifici hanno però osservato che il processo di osteointegrazione poteva avvenire normalmente anche se l’impianto “sporgeva” dalla gengiva, purché fossero rispettati specifici criteri meccanici e biologici. Da allora, i protocolli hanno sempre più mirato a ridurre i tempi di chirurgia e protesizzazione implantare. L’implantologia dentale a carico immediato rappresenta l’estrema riduzione dei tempi di chirurgia su impianti. Questo perché prevede che l’inserimento dell’impianto e la messa in masticazione della protesi su impianto avvengano entro 24 ore dall’intervento chirurgico. L’impianto a carico immediato rappresenta quindi una grande svolta in materia, soprattutto considerando che i pazienti di oggi desiderano sempre più spesso avere protesi fisse e l’inserimento di protesi immediate subito dopo l’intervento di chirurgia orale.
Quali sono i fattori di successo dell’intervento?
Il fattore principale per il successo dell’implantologia a carico immediato è la stabilità implantare nell’osso. La stabilità non è un parametro prevedibile, ma è fortemente correlata a fattori meccanici (tecnica chirurgica, geometria dell’impianto, qualità e quantità di osso disponibile) e biologici (osteointegrazione). L’accurato studio radiografico pre-operatorio e la valutazione dettagliata dello stato clinico iniziale del paziente, permettono di farsi un’idea piuttosto precisa su come ottenere il massimo della stabilità implantare immediata. Nel nostro Studio è possibile effettuare Ortopantomografia, Tac 3D e impronte digitali in sede per una valutazione immediata del caso clinico e una programmazione dell’intervento con software dedicati.
Quali vantaggi offre un impianto a carico immediato?
La possibilità di realizzare una protesi con carico immediato rappresenta per i pazienti un grande vantaggio dal punto di vista psicologico e funzionale. Tuttavia, questi innegabili vantaggi richiedono anzitutto un’attenta selezione del paziente. Bisogna, ad esempio, valutare lo stato di salute generale; l’abitudine al fumo; eventuali infezioni o infiammazioni locali; la presenza di bruxismo od altre parafunzioni. Sempre più studi scientifici dimostrano inoltre come la sopravvivenza a lungo termine di questa tipologia di riabilitazioni sia del tutto sovrapponibile alla percentuale di sopravvivenza di analoghe riabilitazioni su impianti posizionati secondo protocolli tradizionali. In generale, l’inserimento di impianti dentali a carico immediato è una procedura sicura, che ha percentuali medie di successo del 96%.
Dott. Domenico Cacciola, come è possibile mantenere l’igiene su questa tipologia di protesi?
Questa tipologia di implantoprotesi può porre alcuni ostacoli alle manovre di igiene orale professionale, principalmente derivanti dalla morfologia della componente “ortopedica” delle protesi stesse, intendendo con questo termine la porzione protesica deputata a rappresentare la quota mancante di tessuto gengivale andata perduta a seguito dell’atrofia ossea e necessaria nella sua rappresentazione al fine di poter fornire al paziente degli elementi dentari protesici di dimensioni congrue e non sovradimensionati. l’integrazione tra un uso quotidiano ed efficace degli strumenti di igiene orale domiciliare specifici, unitamente al protocollo individualizzato di follow-up professionale, è l’approccio che può consentire nel medio e lungo periodo l’integrità della riabilitazione implantoprotesica e dei tessuti che la sostengono, offrendo quindi al paziente una garanzia di sopravvivenza della riabilitazione.