GABRIELE CIANCI

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L’imprenditore è considerato quasi come un nemico: far valere lo stato di diritto!

di Roberta Imbimbo

L’avvocato Gabriele Cianci evidenzia il clima sempre più pesante nei confronti di imprenditori e aziende, nei vari settori del diritto (penale, commerciale, lavoro, tributario, insolvenza).Negli ultimi anni, con la crisi macroeconomica, si è accentuata una produzione legislativa che non agevola la creazione di ricchezza ma, al contrario, diverge dai principi del libero mercato. La soluzione è una difesa energica ed efficace, valendosi degli ampi strumenti offerti dalle garanzie processuali e sostanziali dello stato di diritto.

Avvocato Gabriele Cianci, cosa vede dopo quarant’anni di esperienza forense ?

Ho iniziato l’attività professionale nell’aprile 1980 ed era un altro mondo. Ronald Reagan in America e Margaret Thatcher in Inghilterra. In Italia, dopo la crisi degli anni ’70, c’era ottimismo, voglia di fare e si credeva nello sviluppo. Il quadro normativo era molto, molto meno pesante di quello attuale.

Una specie di Far West, insomma !

No, valeva l’art. 41 della Costituzione che recita : “l’iniziativa economica privata è libera”, secondo il principio poi riaffermato dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, art. 16, in base al quale “è’ riconosciuta la libertà d’impresa…”.

Poi cos’è successo ?

Prima il dissesto del sistema politico negli anni ’90 e, dopo, la crisi macroeconomica e finanziaria scatenatasi nel 2008, aggravata da un debito pubblico quasi irredimibile e dalle inefficenze degli apparati pubblici. Milioni di persone rovinate e in povertà, con le spinte a far pagare il conto di tutto alle aziende private e agli imprenditori, con una legislazione punitiva, per certi versi ossessiva e che comunque, in pratica, impedisce di lavorare e di creare quella ricchezza che, oggigiorno, si vuole solo distribuire, a prescindere, senza sapere dove prendere i soldi.

Quali le conseguenze a livello legale ?

Norme illeggibili e spesso inapplicabili nel diritto amministrativo e tributario. Norme pressoché assurde nel diritto penale, che, in sostanza, criminalizzano l’imprenditore, specialmente in materia fallimentare. Strapotere contrattuale delle banche e delle istituzioni finanziarie, le quali paralizzano lo sviluppo delle aziende.

Che può fare un buon avvocato per gli imprenditori e le aziende che devono affrontare problematiche serie ?

Valersi appieno e con cognizione di causa degli strumenti e delle tutele fornite dallo stato di diritto che, negli ultimi anni, sono comunque state incrementate e che consentono di difendere adeguatamente il patrimonio, la reputazione, la libertà e, in definitiva, i risultati di una vita di lavoro.

Quali sono i punti di forza del suo studio?

Nel penale, i processi a sfondo economico-finanziario: vicende conseguenti all’insolvenza, falso in bilancio, asserite elusioni fiscali, rapporti bancari, ipotesi di reato nei rapporti con la pubblica amministrazione, in sostanza i procedimenti dove la posta in gioco è decisiva e un buon difensore può fare la differenza.

E nel civile ?

Operazioni societarie, trasferimento di aziende, contratti anche internazionali (dove conta una vera conoscenza delle lingue), procedure concorsuali, eredità e passaggi generazionali, azioni di responsabilità, risarcimento dei danni per eventi eccezionali.

Con quali peculiarità ?

Una visione d’insieme per fronteggiare situazioni giudiziarie complesse, talvolta labirintiche, nelle quali gli interessi economici sono consistenti e le preoccupazioni divengono spesso oppressive per le condizioni esistenziali. Più volte, siamo riusciti a risolvere positivamente – innanzi le corti d’appello e la corte di cassazione – vicende processuali che sembravano compromesse. Sempre con la garanzia di assoluta indipendenza e trasparenza nell’interesse esclusivo del cliente.

Insomma, quale è il suo modello di avvocato ?

Come il clinico di una volta, quando non c’erano “tac” e tanti esami scientifici : si affronta il caso e si deve subito afferrare il problema ed individuare la possibile soluzione. I grandi medici capivano tutto già con la prima visita e, dotati di una approfondita formazione di base, oggi ormai rara, sapevano sempre dare una prospettiva e una speranza.

Per maggiori info :

www.avvocatocianciudine.it