UNA ‘nuova’ piramide fa sognare il Sudan. E’ una camera funeraria nascosta che si estende per 10 metri al di sotto del suolo desertico dell’area Al-Bajrawiya, sito archeologico riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e culla del Regno Meroitico, circa 250 chilometri a nord di Khartoum.
La nona piramide di Meroe apparteneva a re Khalmani, al potere nel 207-186 a.C., e nei prossimi giorni una delle tre camere ‘segrete’ verrà aperta per studiarne i tesori trovati migliaia di anni dopo: resti umani e manufatti risalenti alla dinastia meroitica. “Al suo interno è conservato un sarcofago”, ha spiegato Murtada Bushara, archeologo del team che si occupa dello scavo.
Come gli Egizi, anche i Nubiani seppellivano i loro reali nelle costruzioni reputate un’anticamera dell’aldilà. Il Regno Meroitico, durato per oltre 900 anni, ha lasciato oltre 200 ‘piccole’ piramidi nel deserto sudanese, lungo il Nilo.
Le piramidi nubiane, costruite tra 720 e il 300 a.C., sono più recenti e di misure ridotte rispetto alle loro ‘cugine’ dell’Antico Egitto: la loro altezza varia dai 10 ai 30 metri, contro i 146 della piramide di Cheope, hanno pareti più inclinate, pietre più grezze e la camera funeraria nella zona interrata.
Nel 1923 l’archeologo americano George Andrew Reisner fu il primo a fare conoscere i tesori nascosti della piramide che viene oggi riaperta per sottoporre resti umani al test del Dna che diranno di più sull’antica dinastia nubiana. Il Sudan, dove i primi scavi archeologici furono inaugurati solo un secolo fa, spera ora di avviare una nuova stagione per il turismo che negli ultimi anni è passato da una media di 150mila a 15mila visitatori l’anno.
Fonte:http://www.repubblica.it/scienze/2018/04/26/news/sudan_scoperta_piramide_nel_deserto-194847659/