Manovra, la lettera del governo alla Commissione Ue: «Misure difficili ma necessarie; pronti a intervenire subito se la crescita non parte»

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Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha inviato la lettera di risposta alla Commissione europea

di Mario Sensini
Manovra, la lettera del governo alla Commissione Ue: «Misure difficili ma necessarie; pronti a intervenire subito se la crescita non parte» Il deficit programmato e autorizzato dal Parlamento al 2,4% nel 2019, e poi a scendere fino all’1,8% nel 2012, è un «limite massimo» ed il governo si impegna a rispettare «rigorosamente» questi obiettivi, riprendendo l’avvicinamento verso il pareggio di bilancio dal 2022. È quanto scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta alle osservazioni della Commissione Ue sulla Legge di Bilancio, inviata oggi a Bruxelles.
Il governo resta sulla sua linea

«Qualora il rapporto debito/pil e deficit/pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato – si legge – il governo si impegna ad adottare tutte le misure necessarie perché questi obiettivi vengano rigorosamente rispettati». Il governo non intende modificare la manovra, benché sia «cosciente» che questa non sia in linea con le regole del Patto Ue. Impostarla in maniera espansiva è stata una «decisione difficile ma necessaria» a causa del persistente ritardo nel recupero della produttività e della crescita e delle condizioni economiche «drammatiche» delle classi più deboli.

Cabina di regia sugli investimenti

Per il governo è dunque necessario imprimere un’accelerazione alla crescita, anche spingendo sugli investimenti pubblici, con una cabina di regia nazionale di supporto alla progettazione, e una spesa di 0,5 punti di pil nelle opere pubbliche nel prossimo biennio.

Stime confermate

Le valutazioni sull’impatto della manovra, considerate ottimistiche dalla Ue, sono confermate. Con un maggior deficit di 1,2 punti di pil, nel 2019, l’economia crescerà di uno 0,6% in più, una stima «in linea con quelle usuali» dice Tria. Risposta che vale anche per le osservazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, sottolineate a sua volta dalla Commissione. Secondo la legge italiana, in caso di mancata validazione delle cifre, il governo può adeguarsi o a spiegare in Parlamento la sua linea. Cosa già successa nel 2017, dice il ministro, senza che la Commissione abbia avuto alcunché da dire.

Fiducia nella reazione dei mercati

Il governo è «fiducioso che quanto esposto sia sufficiente a chiarire l’impostazione della manovra di bilancio e che quest’ultima non esponga a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia, né degli altri paesi dell’Unione Europea. Riteniamo che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’economia europea. Pur riconoscendo la differenza delle rispettive valutazioni, il Governo continuerà nel dialogo costruttivo e leale, così come disciplinato dalle regole».

Font: https://www.corriere.it/economia/18_ottobre_22/lettera-tria-commissione-ue-manovra-difficile-ma-necessaria-b28f6cee-d5e3-11e8-8d40-82f2988440be.shtml