Con l’ambizioso obiettivo di ridare una nuova vitalità al Sannio, collaborando alla crescita culturale ed artistica di un territorio ricco di storia, nasce DiCo (www.saichetidico.art), un’Associazione che si prefigge di valorizzare le potenzialità economiche, sociali, culturali, imprenditoriali, artistiche, storiche di una terra che ambisce a competere a livello globale, così come ci spiegano in questa lunga intervista, Francesco Cascino, Ninni De Santis e  Fabrizio D’Aloia, padri fondatori di questa eccellenza tutta sannita.

di Roberta Imbimbo

 

Dott. Cascino, quando si è costituita l’Associazione DiCo? Chi sono i fondatori di questa nuova realtà?

DiCo – Digital & Contemporary Art nasce a Dicembre del 2023 dall’Unione di tre professionisti, due dei quali, Cascino e D’Aloia, impegnati in ambito di arte contemporanea da oltre 25 anni. Pellegrino De Santis, Ninni per tutti, è il Presidente di DiCo: ingegnere, imprenditore, esperto di Industria 4.0 ma da sempre appassionato di cultura collegata allo sviluppo delle imprese. Già Presidente dei Giovani e Vice Presidente di Confindustria Campania, attuale Vice Presidente di ABIE (l’associazione Blockchain di Confindustria), è da sempre attento alle ibridazioni tra cultura e impresa che, in realtà, non sono altro che il modello Olivetti applicato non solo alle imprese ma anche alle città intese come tessuto di relazioni sociali e professionali.  Fabrizio D’Aloia, Vice Presidente di DiCo, anch’egli beneventano, ingegnere elettronico, è imprenditore seriale nel contesto del digitale di ricerca e dell’arte che utilizza i media digitali. Anche lui consigliere in ABIE, è fondatore di ArtSquare, il primo exchange di arte contemporanea e partner di Eterna Capital Fondo, focalizzato sulla tecnologia Blockchain. È un technology & future evangelist oltre che velista, viaggiatore ed eclettico collezionista di arte e tecnologia. E poi ci sono io, Francesco Cascino, il Direttore artistico di DiCo; opero in qualità di Art Consultant, cioè un consulente di progettazione di collezioni d’arte contemporanea e Curatore Art Thinking Oriented, cioè ideatore e direttore artistico di progettazione culturale attraverso sia i dispositivi dell’arte, sia l’innesto di artisti nei processi urbanistici, imprenditoriali e di arte pubblica collegata allo sviluppo territoriale. L’idea nasce un paio di anni fa in un fortuito incontro tra i due sanniti a Pimlico nel cuore della Londra che si evolve con l’innovazione e l’arte. Da quell’incontro emerge la volontà di arricchire Benevento e il Sannio di palinsesti culturali di nuova generazione che esaltino il patrimonio esistente e ne creino di nuovo.

Ing. De Santis,  quale finalità e scopi si pone DiCo?

Partendo dalle modalità dell’Art Thinking e dell’arte pubblica che genera identità, aggregazione e nuovi attrattori territoriali, innanzitutto per i cittadini di Benevento, ma anche per i visitatori attenti e curiosi, oltre che per gli investitori, chiameremo artisti e professionisti a scoprire e far emergere valenze inedite attraverso i vari linguaggi dell’arte, e coinvolgeremo l’intero tessuto sociale, imprenditoriale, commerciale e politico in operazioni permanenti e temporanee di progettazione culturale partecipata ad alto tasso di innovazione sociale ed economica, come fanno ormai da 20 anni nei contesti evoluti di tutto il mondo, che però sono molto meno seducenti e interessanti del Sannio. Non dobbiamo avere i complessi che le Istituzioni hanno fermato lo sviluppo del Sud, oggi invece meta di persone intelligenti che riscoprono il bisogno di autenticità e accoglienza. Se si guardano gli esempi di arte pubblica e di distretti culturali integrati, nel mondo, si scopre che producono aumenti di PIL a due cifre, nuovo lavoro, nuovi lavori e nuove economie. Tutto attraverso la poesia delle arti che stimolano intelligenza, identità e visione.

In che modo intende valorizzare il territorio e l’identità sannita? 

Noi sappiamo bene cosa potremmo fare ma vogliamo elaborare e affinare le nostre idee con i cittadini, la politica, gli imprenditori e tutti gli attori del territorio, a cominciare dai ragazzi e dagli artigiani. Naturalmente le nostre proposte hanno come primo interlocutore il Comune e la Provincia che hanno condiviso con estrema e rara partecipazione, e con la massima attenzione, le nostre proposte. Ascolto e risposte tra cultura e politica a Benevento tornano a stimolare l’immaginazione che ha costruito le millenarie città d’arte amate nel mondo: la Giunta vede la perfetta relazione tra arte, politica e sviluppo che in altri luoghi non vedono. A partire dal Sindaco Clemente Mastella e gli assessori Antonella Tartaglia Polcini, Luigi Ambrosone, Molly Chiusolo ed Attilio Cappa, ed il Presidente della Provincia Nino Lombardi. L’arte pubblica è cultura ma è anche sviluppo imprenditoriale, così come è disegno della città, nutrimento di conoscenza evolutiva per i cittadini e attrazione di un target di visitatori alto spendenti. Quindi lavoreremo in team con chi ha a cuore la crescita quotidiana del territorio, senza categorie o steccati.

Ing. D’Aloia, quali i progetti realizzati sino ad oggi? E quali gli obiettivi futuri?

Siamo appena nati come DiCo (il cui nome fa riferimento al fatto che ognuno può dire la sua), ma tanti e importanti sono i progetti realizzati. Stiamo, ad esempio, avviando una co-progettazione per il Restauro e la valorizzazione dell’opera pubblica Presepe di Riccardo Dalisi con il Comune, e di due opere di Atelier Van Lieshout con la Provincia di Benevento. Per il futuro, proporremo la creazione di palinsesti culturali temporanei e permanenti, compreso l’uso di due spazi museali come spazi di espressione delle arti e incubatori di nuove opportunità professionali; tutto con l’aiuto degli artisti in grado di comprendere le attitudini del territorio e coinvolgere maestranze e peculiarità territoriali per farne simboli culturali e identitari. Metteremo in campo co-progettazione e realizzazione di nuova arte pubblica di massima qualità filosofica che faccia da specchio della comunità e davanti alla quale si generi aggregazione e riflessione collettiva e connettiva quotidiana, oltre che attrazione culturale di alto profilo per viaggiatori e investitori da tutto il mondo. L’arte serve a far crescere i cittadini e i loro figli, il turismo viene dopo e, con una città colta, si genera un turismo molto più fertile e produttivo.

Sindaco Mastella, come accoglie questa iniziativa?

Con favore ed entusiamo! Pellegrino De Santis e Fabrizio D’Aloia con DiCo si cimentano in una forma d’illuminato mecenatismo che abbiamo subito alimentato: saranno loro a restaurare il Presepe di Riccardo Dalisi che fu acquistato da amministrazioni precedenti alla mia ma che era finito nel dimenticatoio. Sulla cultura e sulle bellezze di Benevento stiamo investendo tantissimo: abbiamo illuminato i principali monumenti cittadini, con i fondi di un programma europeo abbiamo valorizzato le aree vicino ai siti di maggiore interesse come le Mura Longobarde e l’Arco di Traiano, abbiamo ridato vita al Museo Diocesano. Pochi giorni fa sono stato dal Ministro Sangiuliano: Benevento avrà il Museo Egizio più importante del Mezzogiorno. Se al lavoro delle istituzioni, che hanno naturalmente fondi limitati e non possono tutto, si affianca quello di imprenditori generosi che donano alla città e quello di appassionati con competenze e mezzi, allora possiamo raggiungere davvero risultati importanti e fare di cultura e turismo le vere industrie della città.