IPOTIROIDISMO: una patologia in aumento

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L’ipotiroidismo, cioè la ridotta funzione della tiroide, ha riscontrato negli ultimi anni un aumento del numero di casi stimato fino al 35%. Sebbene tale aumento venga posto in relazione all’invecchiamento della popolazione e alla diffusione degli strumenti di diagnosi e di prevenzione non si escludono interferenze ambientali. Interviene sull’argomento il dottor Antonio Stamegna, endocrinologo.

Quali sono i sintomi correlati all’ipotiroidismo?

Uno stato di malessere generale dove prevale una condizione di stanchezza cronica, apatia, sonnolenza, deficit cognitivi e di memoria, testa offuscata, freddolosità, gonfiore, aumento di peso.

Dalla sintomatologia si parte per studiare la funzione della tiroide mediante una ecografia e la misurazione di alcuni parametri ormonali specifici.

Qual è la causa principale di ipotiroidismo.

Senza dubbio un’infiammazione di tipo autoimmune a carattere cronicamente evolutivo (tiroidite di Hashimoto la più nota e frequente).

Come ci si ammala di tiroidite cronica autoimmune?

Non esiste una causa unica ma una serie di patologie (mononucleosi, infiammazioni a vario genere del tratto respiratorio) o situazioni ormonali particolari (menarca, gravidanze e parto, menopausa) che costituiscono cause scatenanti del processo autoimmune. Chi in questi momenti si trova in una condizione di ridotte difese immunitarie (ipovitaminosi D ad esempio) sviluppa la tiroidite.

Come ci si comporta in questi casi?

Molto dipende dal danno avuto dalla tiroide e dalla riduzione della sua funzione. La riduzione di alcuni alimenti pro-infiammatori (glutine e lattosio) e l’associazione di selenio e vitamina D comportano una riduzione del processo autoimmune. Spesso è necessario aggiungere una quota di ormoni tiroidei carenti.

Si tratta di una terapia da fare “a vita”?

La terapia integrativa o sostitutiva con ormoni tiroidei nei casi di ipotiroidismo post tiroidite è una terapia cronica che va seguita per tutta la vita. Dalla tiroidite non si guarisce ma si può arrestare il processo autoimmune salvaguardando quanto più possibile la funzione della tiroide.

Ci sono novità nella cura ormonale dell’ipotiroidismo?

Ci sono molte novità che riguardano le diverse formulazioni ormonali: oggigiorno si va sempre più affermando la terapia combinata con entrambi gli ormoni tiroidei. Non solo T4 ma anche T3 per avvicinarsi quanto più possibile alla condizione ormonale precedente la tiroidite.

Alcuni pazienti si curano ancora con l’estratto dalla tiroide del maiale, la tiroide “secca”. Lei è favorevole a questa terapia?

È una possibilità terapeutica che non escludo. Soprattutto a piccole dosi ho riscontrato che è molto efficace nell’arrestare il processo autoimmune inducendo una riduzione degli anticorpi e del TSH nelle fasi iniziali.

Per maggiori info (www.antoniostamegna.it) (info@antoniostamegna.it)        21

By Roberta Imbimbo