Nata il 18 dicembre del 2019 a Firenze, Susini Group S.t.P. è un’azienda altamente specializzata in consulenza direzionale alle aziende di ogni dimensione, siano esse PMI o grandi Corporate. Grazie ad una vision strategica, questa eccellenza tutta italiana è riuscita ad affermare la sua leadership in un mercato fortemente competitivo, differenziandosi in modo netto dai numerosi competitor. Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group, in questa lunga intervista parla delle sfide future che la società fiorentina è chiamata ad affrontare in uno scenario economico caratterizzato dal recente scoppio della guerra in Medio Oriente.
di Roberta Imbimbo
Dott. Susini, con quale mission è nata la Susini Group?
La società è nata nel 2019 con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento importante nel mercato della consulenza alle aziende italiane, di ogni dimensione e di ogni settore produttivo. Sfida vinta grazie ad una vision strategica, ad un approccio di business innovativo e ad un know how altamente specialistico che le consente di poter gestire e amministrare con successo tutti gli aspetti inerenti alla gestione e all’amministrazione del personale, anche quelli relativi alla contrattazione collettiva di secondo livello. Dalle tre sedi operative di Firenze, Mantova ed Empoli, Susini Group è oggi un partner qualificato ed affidabile in grado di supportare l’imprenditore nel complicato mondo del Diritto del Lavoro, del Diritto Tributario e della Legislazione Sociale e Sindacale; materie articolate, complesse e in continua evoluzione e, pertanto, non sempre facilmente interpretabili. Grazie ad una consulenza rigorosamente tailor made, cucita su misura in base alle reali esigenze di ogni singola realtà imprenditoriale, Susini Group è assolutamente in grado di accompagnare le aziende in un ampio processo di miglioramento e di innovazione continui, in modo da renderle più competitive nel proprio mercato di riferimento.
Quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitor?
Grazie all’esperienza maturata in tanti anni di attività, Susini Group offre oggi strumenti all’avanguardia e flessibili per la gestione dell’impresa e per l’amministrazione del personale dipendente. L’alta specializzazione e la forte vocazione all’innovazione, sommate alla capacità di offrire una consulenza multidisciplinare, un’operatività a 360 gradi e una proficua interazione con le Organizzazioni Sindacali – per la ricerca di soluzioni innovative volte alla risoluzione delle reali problematiche delle aziende – sono peculiarità ad alto valore aggiunto che le hanno consentito di differenziarsi nettamente dagli altri player di mercato e di crescere sensibilmente in un mercato fortemente competitivo. Non a caso, il Leone d’oro alla carriera e il premio Le Fonti Awards 2021 hanno consacrato Susini Group come eccellenza italiana nell’ambito dell’Amministrazione e Gestione del Personale; si tratta quindi di due preziosi riconoscimenti della forza di un team di professionisti motivati e tutti altamente qualificati nel proprio ambito di competenze.
Recentemente avete realizzato uno studio sui possibili effetti della guerra appena esplosa in Medio Oriente. Ce ne può parlare?
La guerra appena esplosa in Medio Oriente si preannuncia fortemente deleteria per la già debole economia italiana. E l’impatto sarà devastante qualora dovesse durare per oltre 6 mesi, arrivasse a coinvolgere anche altri paesi e gli Hezbollah dovessero attaccare Israele a supporto di Hamas. In questo caso, il coinvolgimento iraniano sarebbe più evidente, la minaccia contro Tel Aviv più seria e l’intervento americano a fianco dell’alleato più probabile. In questa caso, gli effetti sarebbero davvero devastanti sia sui mercati finanziari – che continuerebbero a risentire delle tensioni internazionali – sia sull’economia globale che risentirebbe dell’aumento dei prezzi dell’energia. Nel nostro Paese, sarebbero a rischio la produzione e l’occupazione di alcuni settori economici energivori come quelli della ceramica e del vetro, gomma e plastica, trasporto, legno, carta, agroalimentare, metallurgico e metalmeccanico. Le aziende di questi settori merceologici si troverebbero costrette a ridurre la produzione (con forti ripercussioni sul PIL), a ricorrere agli ammortizzatori sociali e, nei casi più critici, a dover provvedere al licenziamento del proprio personale (potrebbero essere interessati da tale provvedimento più di 350mila lavoratori italiani).Gli incrementi dei prezzi del gas (+5%), del petrolio (+4%) e dell’oro (+3,5%) incideranno negativamente sulle tasche dei consumatori e potrebbero portare l’Italia a fare i conti con un incremento dell’inflazione e un sensibile calo occupazionale. Se il conflitto durasse oltre 6 mesi e arrivasse a coinvolgere anche l’Iran si potrebbero registrare squilibri energetici peggiori di quelli causati dalla crisi in Ucraina. A rischio risulterebbe anche la sospensione del Patto di Stabilità, momentaneamente bloccato fino al 31 dicembre 2023 per fronteggiare l’inevitabile crisi generata dalla pandemia, che potrebbe essere ulteriormente prorogata al fine di garantire un periodo di flessibilità agli Stati membri dell’UE a seguito delle possibili conseguenze economiche dovute al conflitto Israeliano. In questo scenario economico dominato da una forte instabilità finanziaria ed economica, proteggere le nostre aziende non è più un’opzione, ma una necessità. Susini Group si prefigge quindi anche di supportare le imprese italiane nel fronteggiare gli eventuali impatti negativi che saranno generati dalla guerra.
Per maggiori info (https://susinigroup.com)