Storia di un avvocato internazionalista di successo

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FRANCESCA PETRICCIONE

In un mondo globalizzato, in cui i confini nazionali si assottigliano sempre più e le distanze si accorciano in maniera incalzante, ad un buon avvocato internazionalista sono richieste competenze e conoscenze tecniche specifiche e trasversali, e nondimeno una certa credibilità a livello internazionale.

Una laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, un master all’Università di Yale negli Stati Uniti, ed un interesse spiccato per l’insidiosa questione in Medio Oriente, lì dove la civiltà moderna è nata e i conflitti sono destinati a durare in esterno. Francesca Petriccione è un giovane ed emergente avvocato di successo, con una smisurata passione per il diritto internazionale. Una passione nata da bambina e che ha sempre coltivato con fermezza, sin dalla sua iscrizione ad una facoltà che rappresenta il punto d’arrivo per pochi fortunati. Ma lei, donna tenace ed audace, appassionata di lingue (ne parla perfettamente tre) ce l’ha fatta ad emergere in un settore estremamente competitivo dove, ancora oggi, gli uomini la fanno da padrone. Ce l’ha fatta, semplicemente impegnandosi con tutta sé stessa. Il suo percorso professionale è stato un viaggio audace alla scoperta di nuovi mondi.

Avvocato, ci parli un po’ di lei. Quando è nata la sua passione per il diritto?

Sin da piccola ho sempre avuto una particolare predisposizione alla risoluzione dei problemi. Oltre ad una cospicua dose di problem solving, mi sono sempre sforzata di essere versatile, di avere ottime capacità relazionali e di comprendere appieno le esigenze del mio interlocutore. Peculiarità tutte che, insieme ad una spiccata inclinazione internazionale, mi hanno spinto verso questo settore.

Oggigiorno, per ottenere una consulenza nel campo del diritto internazionale, diverse persone fisiche o giuridiche si affidano ingenuamente a millantatori inadeguati ed incompetenti. Quali qualità sono invece richieste ad un buon avvocato di diritto internazionale?

In tempi di globalizzazione, i rapporti internazionali in campo economico sono divenuti la realtà quotidiana anche per i piccoli e medi imprenditori, con la conseguenza che la consulenza in questo campo sta acquisendo sempre maggiore importanza. Sia che si tratti di assistere le imprese più vocate all’espansione territoriale ad all’affacciarsi su nuovi mercati, che di seguire le operazioni finanziarie per le grandi compagnie o di contrattualistica internazionale, un buon avvocato deve essere sempre in grado di offrire consulenza ed assistenza legale completa, qualificata ed affidabile, in una materia molto complessa ed ampia che va a toccare tutte quelle questioni relative a controversie e rapporti con i Paesi esteri. Una conoscenza approfondita del diritto, una apprezzabile esperienza maturata sul campo, una certa credibilità professionale e il saper sviluppare una fitta rete di contatti istituzionali e non, sono quindi determinanti per il successo di ogni battaglia legale, soprattutto quando entrano in gioco convenzioni internazionali. Scegliere un professionista serio, scrupoloso e qualificato può fare quindi la differenza tra avere un’infinità di problemi tecnici soprattutto nella fase patologica della contrattazione o veder aumentate in maniera esponenziale le possibilità di vincere una causa o di portare a termine con successo una determinata transazione.

Lei è uno dei massimi esperti di internazionalizzazione delle imprese, la nuova frontiera della professione legale. Di cosa si tratta?

Dalla sede operativa di Dubai, dalla quale mi occupo in particolare di tutte le problematiche inerenti ai rapporti della mia clientela con gli Emirati Arabi Uniti, avvalendomi della preziosa collaborazione di un network di collaboratori nei principali mercati del mondo, sono specializzata nel veicolare le aziende in espansione – appartenenti ai più svariati settori merceologici – verso i mercati esteri, ponendole in contattocon partner commerciali locali di natura privata o istituzionale. Tra i servizi offerti, la valutazione del potenziale d’internazionalizzazione e delocalizzazione dell’azienda, la scelta del mercato target, l’identificazione e selezione di partner strategici e la ricerca di fonti di finanziamento. Non ultima la cura dei rapporti con le istituzioni estere e di aziende italiane all’estero. Operazioni articolate che richiedono una prospettiva globale ed una spiccata curiosità intellettuale oltre che un’ottima elasticità mentale.

Quali operazioni ricorda con maggior soddisfazione?

Avendo in essere contratti di consulenza con alcune compagnie di livello internazionale, tra le quali Al Janabi Group, per citarne solo una, i casi da citare sarebbero troppi. Ma potremmo ricordare la transazione avvenuta a Nicosia, capitale di Cipro, tra Mitas Group e Astrobank, alla quale ho partecipato in qualità di legale della Holding che aveva maturato interessi per circa nove milioni di euro; quella avvenuta a Londra tra Jupiter Investiment Management Group Limited e Jupiter Asset Management Limited scaturita dall’aver scelto da parte della seconda una denominazione sociale quasi identica.

Quali ostacoli incontra nell’esercizio della sua professione?

Sicuramente il fatto di essere molto giovane può talvolta destare dubbi in termini di affidabilità. Nondimeno essere donna può rappresentare un ulteriore difficile pregiudizio in un contesto, quello dei tavoli tecnici di trattativa, frequentato soprattutto da uomini. Eppure, queste due peculiarità rappresentano per me una sfida continua, un modo per distinguermi, facendo emergere la forza, la determinazione, la passione, qualità tipiche del gentil sesso. Solo portando avanti con convinzione la propria etica, i propri valori e un approccio vincente al lavoro, è possibile diventare un valido modello per le future generazioni.

di Roberta Imbimbo