Campidoglio, dopo Meloni al commercio: ecco Cafarotti dall’Ostiense

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Il commiato di Adriano Meloni, assessore al Commercio ai titoli di coda. E poi il benvenuto al successore, l’attivista grillino Carlo Cafarotti. Questa volta il cambio è stato fulmineo: tutto in meno di 48 ore. Nessun colloquio, nemmeno una call interna come accadde per portare in Campidoglio Margherita Gatta e Rosalba Castiglione. La sindaca Virginia Raggi, dopo i mal di pancia sperimentati in passato a ogni addio in giunta, ha deciso di virare sull’usato sicuro. Cafarotti è il suo delegato al municipio VIII, oltre che uno dei pentastellati più vicini all’assessore allo Sport Daniele Frongia. Funzionario della Banca d’Italia ed ex capogruppo cinquestelle proprio alla Garbatella, corrisponde all’identikit tracciato dalla maggioranza capitolina per la successione a Meloni: ossia una figura più politica che tecnica.

Dal Campidoglio assicurano che il passaggio di consegne tra i due arriverà entro la fine di aprile. L’ex ad di Expedia vicino a Davide Casaleggio continuerà a collaborare sul Turismo, ma lontano da palazzo Senatorio. Cafarotti, considerato ” molto preparato ” , dovrà indossare l’elmetto. Quasi tre anni fa, autosospendendosi dal Movimento in polemica con gli altri consiglieri dell’VIII municipio, si lasciò andare su Facebook a una feroce critica nei confronti del M5S e dei suoi metodi, paragonati a quelli del terrorismo islamico. “La mancata indulgenza, le forme di intransigenza interna, il fondamentalismo più ottuso ci rendono a volte più simili all’Isis che non allo strumento di democrazia che sogniamo ” , scrisse allora il futuro assessore.

Ora Cafarotti passa dall’altra parte della barricata. In giunta, il nuovo titolare delle Attività Produttive dovrà riprendere i progetti di Adriano Meloni. Il quale ieri alla buvette pareva sollevato. “Il consigliere Coia? Non mi mancherà ” , scherzava l’ormai ex assessore rispondendo alle domande sul presidente della commissione Commercio, il grillino con cui non è mai entrato in sintonia. ” Ora saranno felici i figli dei bancarellari ” . E sulla data d’addio al Campidoglio: “Davvero si dice che uscirò il 25 aprile? È il giorno della Liberazione, ma potrei andarmene anche a giugno. Abbiamo ancora molto da fare. Va approvato il regolamento sul commercio nella città storica e bisogna accelerare sulla delocalizzazione delle bancarelle ” , spiegava manco fosse all’inizio del mandato. “Penso a viale Giulio Cesare e via Cola di Rienzo. E poi bisogna alzare la qualità dei banchi: a New York vanno fieri dei loro street vendors “. Quello di Meloni è il settimo cambio in 17 mesi di consiliatura 5S. E non sembra essere ancora finita.

In queste ore è infatti arrivata anche la promozione per il delegato al Personale Antonio De Santis. Sarà lui il nuovo capo della segreteria politica della sindaca. Dopo 15 mesi di vacatio, prende il posto che fu di Salvatore Romeo, il funzionario passato in una notte da uno stipendio di 39mila euro al suo triplo. Ieri pomeriggio ha fatto capolino pure lui in Campidoglio. ” Un colloquio per entrare in giunta? La delega alle Partecipate? Macché, si schermiva, “sono stato solo convocato dal dg”.

Fonte http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/03/29/news/campidoglio_dopo_meloni_al_commercio_ecco_cafarotti_dall_ostiense-192494889/