Le nuove frontiere dell’odontoiatria

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Tecnologie sempre più sofisticate consentono al dentista di intervenire con maggior sicurezza e in tempi brevi, aumentando la percentuale di successo delle prestazioni.

 

Così come per ogni altro aspetto della nostra vita, l’innovazione tecnologica sta velocemente cambiando il volto di molte professioni, e quella medica non fa certo eccezione. Procedure computerizzate, nuovi materiali e strumenti diagnostici sempre più accurati stanno infatti aprendo la strada ad una serie di soluzioni prima impensabili, grazie alle quali i pazienti possono ottenere risultati davvero straordinari. Questo discorso, che vale praticamente per tutte le branche della medicina, e diventa addirittura decisivo nell’odontoiatria, per la quale l’innovazione tecnologica ha realmente determinato una rivoluzione nelle possibilità di intervento. Tecniche e tecnologie molto sofisticate permettono infatti al dentista non solo di intervenire con maggior sicurezza, ma anche di ridurre i tempi ed aumentare la percentuale successo del lavoro svolto. “L’intento è quello di poter offrire prestazioni odontoiatriche di livello superiore rispetto al passato e a costi contenuti, aspetto non secondario in considerazione delle difficoltà economiche che i cittadini/pazienti ormai vivono da tempo” spiega il dottor Claudio Cortesini, medico odontoiatra a lungo Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Capitolina ed oggi uno dei più accesi sostenitori dell’imaging tridimensionale in studio.

Dott. Cortesini, quali sono le ultimissime frontiere della moderna odontoiatria?

“La possibilità di portare a termine interventi meno invasivi, più sicuri e in tempi decisamente più brevi che in passato. Vero spartiacque tra i metodi tradizionali e le nuove procedure è la cosiddetta radiologia digitale tridimensionale, che offre per l’appunto la possibilità di fare una diagnosi corretta a 360 gradi, con tutti i vantaggi che questo comporta. L’acquisizione delle immagini attraverso un sistema digitale 3SHAPE, permette infatti di prendere delle immagini perfette e di conseguenza realizzare una protesi direttamente in studio in poco tempo, oppure trasferire le immagini acquisite ad un laboratorio odontotecnico nel caso sia necessaria una protesi più complessa. Tutto questo avviene grazie alla tecnologia computerizzata.  Apparecchi che non sono certo nati oggi, i primi risalgono a ben 25 anni fa, ma che ormai hanno raggiunto un livello di funzionamento tale da garantire massima affidabilità e precisione. Alcune aziende si sono infatti specializzate, brevettando un sistema digitale molto elaborato che consente di realizzare restauri in ceramica individuale in un’unica seduta. Inoltre questa tecnologia permette di usare per la realizzazione di protesi fisse materiali “metal free”, primo fra tutti l’ossido di zirconio. In questo modo si ottiene un vantaggio estetico e l’assenza di ioni metalli liberi. L’utilizzo del digitale nasce dall’esigenza nello studio odontoiatrico di acquisire immagini tridimensionali e di tradurre queste immagini in manufatti di qualità, con vantaggi per noi sia culturali che economici. Per fare un esempio con questa tecnologia possiamo fotografare un dente da ricostruire, e una volta ottenuta l’immagine tridimensionale elaborata, realizzare la parte mancante in circa 30 minuti”.

Ma in questo modo l’odontoiatra non si sostituisce all’odontotecnico? 

“È vero che con il CAD CAM il dentista esegue alcune prestazioni fin qui affidate all’odontotecnico, ma in definitiva non credo si possa pensare ad un danno per la categoria. C’è stata anche una contesa risolta con un parere del Ministero che ha concesso agli odontoiatri di utilizzare questa tecnologia. Inoltre, non si deve mai dimenticare che sono tante ma non infinite le cose che si possono fare con il digitale. Vale la pena, dunque, sfatare il mito per il quale l’apporto della tecnologia avrebbe segnato il tramonto di professionalità quali quelle dell’odontotecnico. E tanto meno si deve credere che questa figura altamente specializzata possa essere sostituita in un futuro prossimo da sistemi automatizzati, robot capaci di funzionare in maniera completamente autonoma, avvalendosi solo di esperti in sistemi computerizzati. Ragionare in questi termini significherebbe infatti sminuire la professionalità degli odontotecnici, la cui esperienza resta essenziale per modellare la ceramica per protesi che manifestano una elevata complessità. L’unica valutazione reale e certa è che grazie ai progressi tecnologici si possono avere vantaggi enormi per i pazienti. La percentuale di successi terapeutici con il 3D è superiore rispetto ad una ortopanoramica bidimensionale   in quanto, con la tridimensione, il professionista può osservare il dente a 360 gradi, può individuare anomalie tra i denti e risparmiare tempo  rendendo il lavoro più veloce. In definitiva con questo sistema si riducono i tempi e i costi, pur avendo una qualità eccellente”.

Per maggiori info (www. www.studiocortesini.com) (segreteria@studiocortesini.it)

Di Roberta Imbimbo