Caso Weinstein: il documentario della Bbc a Cannes

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In qualche modo Harvey Weinstein sarà protagonista anche quest’anno al festival del cinema di Cannes (8 – 19 maggio). Durante la rassegna francese verrà presentato il documentario a lui dedicato, o meglio, al caso che ha sconvolto Hollywood nell’ultimo anno e che porta il suo nome perché è nato proprio con le accuse di molestie sessuale rivolte contro il produttore da oltre ottanta donne: attrici come Rose McGowan, Asia Argento, Salma Hayek e Ashley Judd ma anche esponenti dell’industria cinematografica.

Citizen Harvey è il titolo di lavorazione del film prodotto dall’inglese Lightbox e dalla Bbc che porterà il documentario sul caso Weinstein anche sulle sue reti televisive, dopo la distribuzione in sala. Sarà un tuffo profondo nello scandalo che ha portato alla nascita dei movimenti #MeToo e Time’s Up. Simon Chinn e Jonathan Chinn, cugini alla direzione della Lightbox, hanno detto che l’intenzione del documentario è proprio quello di “raccontare una storia più profonda, più stratificata e complessa” di quella che finora è stata raccontata in tv e sui giornali. “L’ascesa e la caduta di Weinstein in una Hollywood che per troppo tempo ha finto di non vedere, finché un gruppo di giornalisti e di donne coraggiose si sono esposti contro di lui”. Ma il documentario, diretto da Ursula MacFarlane (Charlie Hebdo: Three Days That Shook Paris) e realizzato anche grazie a interviste alle vittime, non sarà solo cronaca perché spazio è dato pure all’aspetto psicologico: “Volevamo che il film mostrasse l’effetto che fa il potere su chi ce l’ha – continuano i Chinn – su chi ne è affascinato e su chi non gli pone limiti”.

E mentre in sala sarà presentata la storia dell’uomo attualmente oggetto di investigazioni dalla polizia inglese e statunitense per accuse che vanno dallo stupro alla violenza sessuale fino alle intimidazioni e bullismo, è sempre pensando a Weinstein che, quest’anno, il festival di Cannes, insieme con il ministro delle pari opportunità francese, Marlène Schiappa, ha voluto istituire un numero verde, una linea telefonica che può utilizzare chi, durante la rassegna, dovesse essere vittima di molestie o testimone di violenza.

Questo perché “uno degli abusi di cui è accusato Weinstein è avvenuto proprio durante una delle passate edizioni di Cannes. Il festival quindi non può non agire”, ha detto il ministro. Asia Argento ha accusato Weinstein di averla costretta a un rapporto orale nel 1997, quando lei aveva 21 anni ed era a Cannes per la presentazione del film Una donna da salvare distribuito in America dalla Miramax, l’azienda che il produttore aveva prima di fondare la Weinstein Company. La società, dopo aver destituito il suo fondatore in seguito alle accuse e dopo aver dichiarato bancarotta, sta per diventare di proprietà della Lantern Capital. È questa l’azienda risultata vincitrice tra quelle che avevano presentato la loro offerta alla vendita fallimentare. La somma che Lantern Capital ha dichiarato di essere disposta a pagare è di 310 milioni di dollari, alla quale aggiunge la copertura di passività per un totale di 115 milioni.

Fonte: http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2018/05/02/news/harvey_weinstein-195315542/?ref=search