I nuovi orizzonti della rinoplastica

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“Correzione, non spersonalizzazione” l’approccio innovativo del dott. Giannitrapani

Grazie al progresso tecnologico e alla ricerca scientifica è oggi possibile rimodellare l’aspetto del naso in modo più naturale rispetto al passato, e con risultati estetici e funzionali davvero soddisfacenti.  “Un bravo chirurgo plastico deve avere, oltre ad un innato senso della bellezza e dell’armonia, la capacità di operare nel rispetto della fisionomia e della personalità di ogni singolo paziente” afferma con forza il dott. Andrea Giannitrapani, noto Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica, membro della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e iscritto nello Specialist Register of Plastic Surgeon nel Regno Unito, che da oltre 10 anni esercita tra Roma e Londra, dove ha eseguito con successo migliaia di interventi di chirurgia estetica.

Dott. Giannitrapani, quando è necessario ricorrere ad un intervento di rinoplastica?

Quando, per motivi estetici o funzionali, si ha la necessità di modificare la forma o le dimensioni del proprio naso. Grazie a quest’intervento, che si effettua in anestesia generale ed ha una durata che va dai 60 ai 90 minuti, un chirurgo esperto e qualificato può eliminare completamente il difetto e far apparire il volto più naturale ed armonico, senza alterarne assolutamente la fisionomia originale. Se il paziente presenta problemi respiratori causati dalla deviazione del setto nasale è necessario procedere contemporaneamente ad un intervento di “settoplastica” al fine di modellare e riposizionare il setto nasale deviato. Le tecniche chirurgiche oggi disponibili sono svariate e si possono raggruppare in due grandi famiglie: la rinoplastica chiusa, tanto cara ai chirurghi italiani, e quella aperta, più comune a livello mondiale. Personalmente prediligo quest’ultima perché garantisce un risultato migliore, più naturale, più prevedibile e più stabile nel tempo, riducendo al contempo il rischio di “caduta” della punta (dopo 1 anno), di problemi respiratori o di “naso rifatto”. L’affinamento delle tecniche interventistiche consente, inoltre, un post-operatorio molto meno traumatico rispetto al passato: i tamponi che prima si tenevano per 7-10 giorni, oggi vengono tolti dopo 24-48 ore. E il paziente può ritornare presto alla propria vita sociale e lavorativa.

Come si approccia ai suoi pazienti?

La chirurgia estetica è in grado di portare miglioramenti (spesso notevoli) sul corpo dei pazienti, non solo fisici ma anche psicologici. A prescindere dal tipo di intervento, ritengo importante però che il chirurgo dia informazioni chiare ed esaurienti sulle peculiarità e limiti di ogni intervento. Sono contrario a tutte le forme di morphing, spesso poco veritiere. Ritengo invece importante avere un buon dialogo con i pazienti durante gli incontri pre-operatori per poter capire se il risultato raggiungibile con il “ritocchino” sia effettivamente quello desiderato dal paziente; E non deludere, così, le sue aspettative!

 di Roberta Imbimbo

maggiori informazioni: www.andreagiannitrapani.it