Fondata a Södertälje in Svezia nel lontano 1891, Scania è un’azienda attiva a livello globale che a dicembre 2021 ha festeggiato i 130 anni di storia e che, in tutto questo tempo, è riuscita ad affermare la sua leadership in un mercato fortemente competitivo, come fornitore di soluzioni di trasporto, grazie a veicoli di elevata qualità. Con i suoi 50mila dipendenti dislocati in oltre 100 paesi e con i suoi stabilimenti produttivi in Europa e America Latina, guida la transizione verso un sistema di trasporto sostenibile, impegnandosi attivamente per creare un mondo di mobilità migliore. “I nostri primi veicoli elettrici sono già al lavoro sulle strade d’Italia e d’Europa, ma il nostro impegno resta alto per ridurre le emissioni ed incrementare l’efficienza del trasporto con tutte le tecnologie oggi disponibili. Solo così sarà possibile raggiungere la neutralità climatica” afferma Paolo Carri, Direttore Marketing e Driving the Shift di Italscania S.p.A., distributore italiano di Scania.

 

Ing. Carri, ci parli un po’ di Scania. In che modo la società svedese è riuscita ad imporre la propria leadership nel mercato di riferimento?

 

L’elemento che più di ogni altro, nei nostri 130 anni di storia, ha contribuito al successo del marchio Scania è l’aver saputo mettere i clienti nelle condizioni di poter condurre il proprio lavoro con un solido ritorno sui propri investimenti, in sicurezza e fornendo risposte concrete alla crescente domanda di sostenibilità. A tutto ciò ha sicuramente contribuito un prodotto da sempre riconosciuto come affidabile e parco nei consumi, elementi questi con un impatto significativo sull’efficienza e la produttività del trasporto e quindi sul conto economico dell’operatore. La chiave per riaffermare negli anni questa leadership sta nei continui investimenti in ricerca & sviluppo e in un sistema di progettazione modulare, unico nella nostra industria. Non è però soltanto una questione di hardware: una rete qualificata di vendita e di assistenza con 1600 sedi in più di 100 Paesi rappresenta per noi un asset strategico, attraverso il quale restiamo al fianco dei clienti supportandoli nel raggiungimento dei loro obiettivi. Questo vale tanto per gli operatori del trasporto merci che per quanti hanno scelto i nostri autobus o i motori per applicazioni industriali e marine. Ed è attraverso questa organizzazione che decliniamo la nostra proposta di valore in soluzioni all’interno delle quali sempre più spazio trovano i servizi basati sui dati raccolti attraverso una connettività resa standard sui nostri mezzi ben 11 anni fa: analisi dello stile di guida per ottimizzare i consumi, piani di manutenzione flessibili e predittivi e diagnostica remota sono solo alcuni esempi.

In Italia, in cui serviamo un mercato che immatricola ogni anno circa 20.000 autocarri, siamo da anni il primo player estero per quota di mercato sopra le 16 tonnellate. E al raggiungimento di questo risultato, per completare il quadro, concorre in modo significativo anche Scania Finance Italy con la sua offerta di servizi finanziari e assicurativi concepiti specificatamente per il nostro settore.

Scania truck range – alternative fuels with PHEV
Scania L 320 PHEV 6×2
Scania G 410 LNG/LBG 4×2
Scania R 450 biodiesel/HVO 4×2
Scania730 S biodiesel/HVO 4×2
Scania G 410 biodiesel/HVO/ethanol 6×2
Scania P 280 biodiesel/HVO 4×2

 

 

Quanto è importante per voi adottare una politica a basso impatto ambientale? E in che modo riuscite ad essere i veri protagonisti di questa rivoluzione culturale?

 

Più che di una politica, si tratta dell’espressione ultima della nostra mission: “Driving the shift”, guidare il cambiamento verso un sistema di trasporto più sostenibile, creando un mondo di mobilità migliore per le imprese, la società e l’ambiente. Per tradurre questa aspirazione in azioni e risultati concreti, ci siamo posti degli obiettivi di decarbonizzazione di breve e medio termine che, per primi nella nostra industria, Science Based Targets Initiative ha validato come in linea con le traiettorie definite dalla COP21. Essi riguardano sia le nostre emissioni dirette che quelle dei nostri prodotti durante il ciclo di vita: in altri termini, ci facciamo carico delle emissioni dei nostri clienti. Più recentemente, durante la COP 26 di Glasgow, ci siamo assunti l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica nel 2040,  dunque con un decennio di anticipo rispetto a quanto fissato nella Conferenza di Parigi. Ma veniamo al come intendiamo raggiungere questi obiettivi: siamo fermamente convinti che si debba accelerare l’introduzione di mezzi a zero emissioni, quindi fondamentalmente con una propulsione elettrica, ma al contempo essere anche in grado di attuare nell’immediato una riduzione delle emissioni in tutte le applicazioni che non possono ancora essere elettrificate. Per noi questa visione si è concretizzata nell’aver messo i primi BEV pesanti al lavoro sulle strade d’Italia,  nella partecipazione ad una JV europea per la costituzione di una rete pubblica di caricatori della classe megawatt, ma anche nell’aver investito da anni sul fronte dei mezzi alimentati a biocarburanti e nel mantenimento della già citata leadership sul fronte dei consumi di tutti i mezzi con propulsione endotermica.

 

A proposito di elettrificazione, Scania ha presentato la sua nuova gamma di veicoli ibridi. Ce ne può parlare?

 

Si tratta della nostra quarta generazione di autocarri ibridi, la seconda con la modalità plug-in. Li abbiamo introdotti a più di un anno dal lancio dei primi BEV, i nostri primi full electric, perché riteniamo che la flessibilità che offrono sia una risorsa importante in uno scenario in cui un’adeguata infrastruttura di ricarica deve ancora svilupparsi. Con un’autonomia in modalità elettrica nell’ordine dei 60 km, questi mezzi sanno adattarsi ad una grande varietà di applicazioni che possono trovarsi ad operare all’interno di zone a zero emissioni ma al contempo a dover percorrere lunghi tratti al di fuori di esse.
La transizione tecnologica ed energetica verso la propulsione elettrica è dunque già iniziata anche per il trasporto pesante: è partita dall’ambito urbano e la curva di adozione che ci immaginiamo raggiungerà il 50% delle nuove immatricolazioni nel 2030, passando per circa il 10% a metà di questo decennio. Certamente, più di ogni altro precedente salto tecnologico, questo passaggio dovrà coinvolgere l’intero ecosistema del trasporto: dallo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, fatta di caricatori ma anche di spazi adeguati e sistemi di gestione, alla produzione di energia da fonti rinnovabili; dalla disponibilità di mezzi per una gamma crescente di applicazioni a sistemi di incentivazione dell’investimento, a meccanismi premianti che agiscano sull’economia operativa totale.

Scania 560 R 4×2 Highline general cargo transport

Per maggiori info (https://www.scania.com)