Fondata nel 2001 Comal, società giovane e dinamica che ha una lunga storia nel settore  tradizionale della costruzione di grandi impianti ad olio combustibile, petrolio e carbone, dal 2009 ha esteso il proprio core business alle fonti rinnovabili. Credendo fortemente nell’importanza di accelerare la transizione energetica in modo da ridurre il più possibile le emissioni di anidride carbonica, ha  sempre adottato un modello di business sostenibile, investendo molte risorse in R&S al fine di promuovere con sempre maggiore convinzione e ambizione l’utilizzo delle tecnologie pulite.

di Roberta Imbimbo

Dott. Alfredo Belletti, in qualità di AD di Comal Spa, ci può parlare della mission della società?

Dopo aver maturato una significa esperienza nel settore meccanico-impiantistico, partecipando alla costruzione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti convenzionali, nel tempo, abbiamo modificato il core business aziendale, orientando il nostro interesse produttivo alla realizzazione (e gestione) di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni  (da 1 MW a oltre 80 MW per impianto) con formula EPC-M (Engineering, Procurement, Construction Management) e O&M (Operation & Maintenance). Le ragioni di questo cambiamento sono state duplici: da un lato la necessità di dover fronteggiare la grave crisi che ha colpito il settore impiantistico tradizionale, dall’altro la volontà di sposare la filosofia del rispetto dell’Ambiente e del Risparmio Energetico, fermamente convinti della necessità di ricercare e sviluppare soluzioni sostenibili sempre più all’avanguardia. L’eccellenza tecnica e realizzativa nel fotovoltaico è stata dapprima acquisita all’estero, in South Africa, dove Comal è cresciuta esponenzialmente, e successivamente in Italia (grande protagonista di questo cambiamento culturale), dove negli anni ha costruito numerosi impianti per un totale di circa 650 MW di potenza installata. Dalle due sedi operative di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e Dubai oggi Comal opera su tutto il territorio nazionale ed estero, con un occhio particolare rivolto al mercato degli  Emirati Arabi. Un mercato sicuramente competitivo a livello internazionale, fino a pochi anni fa predominio quasi esclusivo di alcuni operatori stranieri, altamente specializzati nella costruzione di grandi impianti a terra. Nonostante la concorrenza estera serrata, Comal ha conseguito risultati di crescita davvero straordinari, oltre 30 milioni di fatturato e circa 100 dipendenti.

Quali peculiarità vi contraddistinguono dai competitors presenti a livello internazionale?

Oltre all’esperienza e alla professionalità maturate in tanti anni di attività, a differenza di altri operatori presenti nel mercato, Comal è in grado di seguire tutta la catena di costruzione di un impianto fotovoltaico (dalla progettazione fino alla costruzione dei componenti strutturali, robotici, e dell’impianto vero e proprio, al commissioning e alla relativa manutenzione), fornendo al Cliente soluzioni complete e personalizzate chiavi in mano. Questo perché, oltre ad essere un integratore di sistema, è un vero e proprio costruttore di impianti di grande potenza generativa, e di tracker (struttura motorizzata su cui vengono installati i moduli fotovoltaici e che ne permette l’orientamento nella posizione più favorevole rispetto ai raggi solari) interamente progettati e realizzati nel nostro stabilimento. Un altro valore aggiunto è senza dubbio rappresentato dal nostro capitale umano: ci avvaliamo infatti di professionisti altamente qualificati, dotati di  grandi capacità ingegneristiche e manageriali. Questo perché da sempre puntiamo al rinnovamento e alla creazione di una classe dirigente giovane, che nasca con noi e che porti avanti le nostre attività nel tempo!

Quanto è importante per voi il valore della sostenibilità?

Moltissimo! Non a caso Comal partecipa direttamente ad un programma di sostenibilità per la creazione di una catena di produzione circolare, redditizia e sostenibile per un’industria fotovoltaica a zero emissioni. L’obiettivo è quello di sviluppare tecnologie sempre più efficienti, economiche ed ecologiche, così come richiesto dall’agenda 2030; utilizzare all’interno dei cantieri solo macchine elettriche e riciclare i prodotti fotovoltaici a fine vita e gli scarti di produzione, recuperando in tal modo le materie prime seconde per reintegrarle nella catena del valore della produzione fotovoltaica. La gestione responsabile del fine vita diventa infatti sempre più prioritaria per recuperare risorse preziose, contribuire a un’economia circolare e fare in modo che gli impianti di energia pulita di oggi non si trasformino in un carico di rifiuti domani.

Tanti i traguardi sin qui raggiunti. Quali invece gli obiettivi futuri?

Ci siamo posti obiettivi davvero ambiziosi, che ovviamente richiederanno sforzi, tempo ed energia per essere conseguiti. Oltre ad aspirare ad un’ulteriore crescita nei mercati internazionali (penetrando aree ad oggi sconosciute), punteremo ad un aumento della nostra produttività in termini di costruzione di nuovi impianti e di tracker (anche aprendo un nuovo stabilimento produttivo). Credendo nell’importanza della Ricerca e dello Sviluppo, continueremo  ad investire in queste attività circa il 7% del nostro fatturato, avvalendoci della preziosa collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma, anche per approfondire lo studio dell’idrogeno e della sua applicazione. Ovviamente ci vorrà ancora del tempo prima di poterlo utilizzare in maniera massiccia per produrre energia, calore e trazione. Ma l’obiettivo è quello di riuscire a sviluppare tecnologie dalle enormi potenzialità che possano utilizzare fonti energetiche alternative, per fronteggiare i periodi di carenza delle rinnovabili, in modo da garantire enormi vantaggi all’ambiente, agli operatori di rete, e ai consumatori finali. Stiamo infine sperimentando i pannelli bifacciali in grado di produrre energia anche dal retro: questa sarà la nostra sfida del futuro!

 

 

Per maggiori info (https://www.comalgroup.com)