La mission di ogni buon chirurgo è quella di soddisfare appieno le esigenze di salute di ogni paziente, adoperando le migliori e più evolute tecniche di chirurgia estetica e plastica, in modo da offrirgli il più alto standard di trattamenti possibile. Nel caso di trapianto di capelli, l’obiettivo  dello specialista che esegue l’intervento è re-infoltire la zona diradata, per sconfiggere definitivamente la calvizie – malattia che attanaglia profondamente chi ne soffre – risollevando conseguentemente anche la sua autostima personale. Eppure vi sono dei casi in cui un buon chirurgo deve saper dire no al trapianto!  “Sta proprio in questo la professionalità, la bravura, nonché l’etica deontologica del chirurgo: agire nell’esclusivo interesse del paziente, selezionando solo i candidati ideali!” asserisce il dott. Vincenzo Masullo, un luminare della materia, titolare del Medical Group, un Centro medico chirurgico altamente specializzato nel settore tricologico e nella chirurgia della calvizie.

di Roberta Imbimbo

Dott. Masullo, alla luce della sua esperienza, cosa può dirci sul trapianto di capelli? E’ sempre necessario?

Una premessa appare necessaria. Ho sempre desiderato diventare medico perché mettermi al servizio degli altri era l’unico modo per dare un senso alla mia vita. Avendo a cuore la salute dei pazienti, sempre ispirandomi ai valori etici di una professione così importante e delicata, ho sposato appieno il principio del rispetto della salute fisica e psichica delle persone che si affidano con fiducia alla mia professionalità ed esperienza. Molto spesso i pazienti che si rivolgono al mio Centro pensano che soltanto la chirurgia sia in grado di assicurare loro la guarigione dalla calvizie. Così non è. E un buon medico, che agisce secondo coscienza, deve saper dire NO al trapianto di capelli, quando non ci sono i presupposti per intervenire chirurgicamente.

Non tutti i pazienti quindi possono sottoporsi a questo intervento?

Esattamente. Affinché un trapianto possa essere effettuato in totale sicurezza, e possa garantire risultati soddisfacenti, è necessario valutare le condizioni dell’area donante, lo stato di avanzamento della calvizie, la qualità dei capelli, l’età e il quadro clinico del paziente (alcune patologie ad esempio non permettono il ricorso all’intervento!). Durante il trapianto di capelli vengono prelevati bulbi geneticamente “più protetti” dal DHT, che è una della cause principali dell’alopecia androgenetica, dalla nuca e dall’area temporale della testa del paziente. Questi bulbi vengono poi innestati nella zona interessata dalla calvizie, rinfoltendola. Ma non sempre le condizioni di partenza di una potenziale zona donatrice e la conformazione della cute in generale permettono grandi risultati (si pensi ad esempio al caso in cui la zona interessata sia molto ampia!).  Proprio per questo,  è importante che il medico valuti scrupolosamente le possibilità del tessuto in questione e tutti quei fattori soggettivi, che cambiano da paziente a paziente e che, se sottovalutati, potrebbero vanificare l’efficacia dell’intervento. Per ottenere buoni risultati, senza arrecare danni alla cute, è necessaria una certa professionalità del chirurgo che deve optare per l’autotrapianto solo se la perdita dei capelli sia permanente e non sia più possibile trarre beneficio da alcuna terapia medica.

Quindi, da quanto detto, emerge con chiarezza che la scelta del chirurgo cui affidarsi è estremamente importante?

Assolutamente sì. Il trapianto di capelli viene fatto con l’obiettivo di recuperare un’estetica che soddisfi pienamente le aspettative della persona affetta da alopecia androgenetica. La scelta dello specialista a cui rivolgersi è, perciò, fondamentale ai fini del risultato: l’intervento chirurgico rappresenta il punto di arrivo di un percorso personale, estremamente lungo e non scevro da risvolti psicologici importanti. Proprio alla luce di queste considerazioni, i pazienti devono raccogliere tutte le informazioni necessarie ad effettuare una scelta consapevole ed appropriata, affidandosi ad un buon Medico Chirurgo specializzato in Tricologia, che abbia un’ottima casistica di operazioni chirurgiche, una lunga esperienza e che agisca sempre secondo coscienza, diffidando di chi promette risultati sbalorditivi senza analizzare la loro storia clinica. E’ necessario, infatti, che il medico analizzi i desideri del paziente, i motivi psicologici ed estetici che lo spingono a sottoporsi all’intervento, e le aspettative che ripone in esso; che valuti scrupolosamente la sua anamnesi (grado di calvizie, qualità del capello, qualità della zona donatrice, zone da infoltire con maggiore o minore densità), decidendo di ricorrere alla chirurgia solo se strettamente necessario; ed infine che cerchi di promuovere i più alti standard di pratica medica, impegnandosi a raggiungere l’eccellenza nei risultati e ad agire ispirandosi ad un’etica ben precisa e avendo sempre a cuore la salute dei propri pazienti, affinché un loro sogno non si trasformi in un incubo! Per maggiori info (https://www.masullomedicalgroup.com)