Forte dell’esperienza ultratrentennale maturata dai soci fondatori – Fiorenzo Boria e Francesco Bellini –  PEI Engineering S.r.l. (precedentemente Presint Engineering) è una società di Architettura e Ingegneria altamente specializzata e qualificata, in grado di offrire ai suoi clienti una assistenza a 360 gradi nella realizzazione di progetti complessi anche in aree urbane a forte complessità. Il core business di questa eccellenza tutta romana è infatti focalizzato sulla trasformazione urbanistica e sulla realizzazione edilizia di interi comparti edificatori, ivi incluso lo studio, il progetto e la realizzazione di interi sistemi infrastrutturali.

 

di Roberta Imbimbo

Arch. Boria, con qual è mission è nata PEI Engineering?

Arc. Fiorenzo Boria

La società è nata nel 2005 dall’esigenza di coniugare, in un’unica struttura operativa, le competenze principalmente urbanistiche di Studio Bellini e quelle edilizie di S.T.A Studio Tecnico Associato, due realtà operative sin dagli anni 90. Da allora, questa eccellenza romana è riuscita a crescere sensibilmente in un mercato competitivo (quello delle piccole e grandi trasformazioni), potenziando la struttura con valenti figure professionali e con attrezzature e tecnologie di ultimissima generazione per poter rispondere con soluzioni tailor made alle molteplici esigenze della propria committenza (per lo più grandi Gruppi privati). E così, grazie all’esperienza maturata in tanti anni di attività, e nondimeno grazie ad un know how altamente specialistico, PEI Engineering è riuscita a differenziarsi dai competitor nel settore della progettazione architettonica ed ingegneristica, arrivando ad imporre la sua leadership nel mercato di riferimento (quello romano), e ad ampliare la sua operatività anche fuori regione, in  particolare a Pisa e Milano. Il core business di questa realtà solida e dinamica è dunque quello di progettare e gestire interventi complessi sia nella fase autorizzativa che in quella realizzativa, avendo sempre come unico obiettivo la massimizzazione della customer satisfaction e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica di ogni opera. Una mission ambiziosa che non si limita al disegno architettonico degli edifici, ma assume una grande rilevanza, talvolta perfino nell’ambito di strategie di rilancio o di ridefinizione dell’immagine complessiva di un intero sistema urbano.

I vostri progetti sono quindi curati a 360 gradi, partendo dagli studi di fattibilità e dalla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva sino alla realizzazione dell’opera, direzione lavori e ai relativi collaudi. Tra i vostri progetti più importanti spicca –  per la sua complessità logistica ed esecutiva – la realizzazione della Rinascente Tritone. Ce ne può parlare?

Si è trattato di un intervento di demolizione-parziale, e ricostruzione di una porzione di isolato del centro storico di Roma, a pochi passi dalla Fontana di Trevi e piazza di Spagna, tra i più importanti e complessi realizzati negli ultimi anni nella capitale, per la realizzazione di un grande Store di circa 24000 mq, di concezione moderna in linea con le attuali tendenze europee (il cantiere operativo è durato circa tre anni). Data la particolare localizzazione del sito, una delle sfide principali che si siamo trovati a dover affrontare in quest’opera di grande trasformazione e rivalutazione del territorio, finanziata dal Gruppo Rinascente che ha investito circa 250 milioni di euro, è stata sicuramente l’organizzazione della logistica di cantiere, e nondimeno la ricerca di soluzioni progettuali sostenibili adeguate sia alla nuova destinazione dell’edificio sia alle norme di tutela e valorizzazione del patrimonio, per i numerosi vincoli emersi in seguito alla scoperta dei reperti archeologici presenti nell’area di sedime ove è tornato alla luce un lungo tratto (circa 80 m) dell’Acquedotto Vergine, risalente all’età di Augusto (19 a.C.), che fino a poco tempo fa alimentava le numerose fontane del centro di Roma. In un contesto così complesso e prezioso, si è agito quindi in modo da tutelare e preservare le testimonianze storiche rinvenute, oggi visitabili al piano -1 della nuova struttura architettonica che sorge su via del Tritone, all’angolo con via dei Due Macelli; un obiettivo ambizioso che ha reso difficile ad esempio l’opera di demolizione del complesso edilizio che aveva nel 1952 sostituito Palazzo Torlonia, che ha tuttavia seguito uno specifico Piano delle Demolizioni (la volumetria complessiva demolita è stata pari a circa 100mila mc vuoto per pieno). Insomma, abbiamo necessariamente dovuto riadeguare il progetto al ritrovamento di questi resti storici di grande valore (oltre all’acquedotto dell’antica Roma, sono stati rinvenuti anche una domus del IV secolo d.C., alcune insulae del II secolo, un complesso termale ornato con pavimenti a mosaico e la Via Salaria Vetus), per cui ad esempio la sagoma dell’edificio esistente è stata mantenuta, con altezze e volumetria invariate, sono state restaurate le due facciate principali e demoliti e successivamente ricostruiti i corpi bassi (interrato a terra) e i corpi alti (sette piani) dell’edificio esistente. Un progetto unico nel suo genere che ci ha appassionato molto, teso a rivalutare il cuore di Roma con la creazione di un mega Store di otto piani interamente  dedicati al meglio di moda, bellezza, design e gourmet del Made in Italy, nel quale possono transitare fino a 90mila persone ogni giorno.

Tanti i traguardi raggiunti in tutti questi anni di attività. Obiettivi futuri?

La sfida sicuramente più ambiziosa è quella di riuscire a crescere consapevolmente e gradualmente (magari ampliando il nostro raggio di operatività su buona parte del territorio nazionale), affrontando con pragmatica serenità e determinazione le nebbie e le tempeste che si presenteranno sul nostro cammino. Dopo l’emergenza pandemica causata dal Covid-19 (durante la quale ci siamo impegnati molto, sostenendo enormi sacrifici, per non perdere nemmeno un’unità lavorativa), che ha generato impatti molto rilevanti sull’intero settore, finalmente si scorgono nuove ed interessanti prospettive all’orizzonte.  Come ad esempio la ristrutturazione dell’intero isolato dell’ex Ospedale dei Trovatelli a Pisa. Un progetto articolato e complesso che richiederà un’ottima capacità di progettazione e pianificazione, poiché si tratterà di riqualificare tre diversi edifici storici (tra loro aggregati) a cui è annessa la chiesa di San Giorgio dei Tedeschi. L’obiettivo, una volta risolte tutte le problematiche di tipo amministrativo, sarà puntare ad una riqualificazione urbana intelligente e sostenibile, rispettando sempre le esigenze di sviluppo culturale, economico, sociale ed ambientale del territorio. Una scommessa impegnativa che ci vedrà impegnati nell’immeditato futuro.

 

 

Per maggiori info (https://www.peiengineering.it)